Un terzo del cibo prodotto nel mondo viene sprecato per un totale di 1,3 miliardi di tonnellate, equamente divisi tra paesi industrializzati (670 milioni di tonnellate) e quelli in via di sviluppo (630 milioni di tonnellate), soprattutto ortofrutta, radici e tuberi commestibili. E' quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati Fao, in occasione della giornata mondiale dell'alimentazione, nel sottolineare l'importanza di intervenire per una piu' attenta gestione e distribuzione della produzione agricola ed alimentare per combattere la povertà e la fame. Il problema riguarda anche l'Italia dove a causa degli sprechi dal campo alla tavola viene perso cibo per oltre dieci milioni di tonnellate che - sottolinea la Coldiretti - equivale ad un valore annuale di ben 37 miliardi di euro in grado di garantire l'alimentazione a ben 44 milioni di persone, un numero superiore di cinque volte agli 8,3 milioni i cittadini nazionali che vivono in povertà secondo il Rapporto 2011 su povertà ed esclusione sociale in Italia della Caritas. Una razionalizzazione della filiera alimentare con un taglio agli sprechi potrebbe contribuire in modo determinante a risollevare molte famiglie dalla povertà come dimostrano le numerose iniziative adottate negli ultimi anni. Si stima infatti- conclude la Coldiretti - che almeno quindici milioni di pasti saranno distribuiti gratuitamente nel 2011 dalla chiesa attraverso le diverse iniziative di solidarietà dei fedeli, per contribuire ad affrontare le nuove povertà nell'anno della crisi.