La Provincia Autonoma di Trento dimostra infatti "scarsa attenzione verso la conservazione della natura e la tutela della biodiversità, testimoniata da legislazione carente, ritardi nell'attuazione degli obblighi comunitari, mancanza di una politica per lo sviluppo delle aree protette" - riporta il comunicato di Legambiente. Mentre la Provincia Autonoma di Bolzano, un tempo all'avanguardia nell'introdurre misure di raccolta differenziata, si è accontentata dei risultati raggiunti, rinunciando sulla prosecuzione delle azioni di riduzione dei rifiuti e puntando tutto sulla nuova linea dell'inceneritore. La Provincia autonoma di Bolzano è oggetto di "bandiera nera" soprattutto per il progetto del tunnel ferroviario di base del Brennero che ha già fatto una vittima: le acque termali di Brennerbad rischiano infatti di essere inghiottite dalla futura galleria, a causa del decisionismo della Provincia, intenzionata a calpestare le prescrizioni sul tracciato imposte dalla Via.
Insomma brutti record per il Trentino Alto Adige al quale però vengono assegnate anche alcune belle "bandiere verdi": spicca quella all'Associazione Trentino Arcobaleno "per l'attivismo con cui vengono promosse le attività di agricoltura biologica, di turismo dolce, di consumo critico". E la stessa Amministrazione Provinciale di Trento è in parte riabilitata dalla Carovana di Legambiente "per avere intrapreso una iniziativa legislativa che va nella giusta direzione di una limitazione delle speculazioni urbanistiche che favoriscono la proliferazione delle seconde case". E bandiera verde anche al Comune trentino di Brentonico per l'impegno assunto nel favorire l'avvio dell'iter per l'istituzione sul versante trentino del Parco del Monte Baldo. Ma anche all'Alto Adige, alle città di Bressanone e Brunico viene assegnata una bandiera verde per avere introdotto significativi e innovativi miglioramenti al loro sistema di mobilità collettiva, in particolare istituendo il servizio "Citybus".
Una bandiera verde di interesse sicuramente nazionale ai sindaci dei Comuni della Val Susa (TO) "per la loro capacità di governare, in modo pacifico e responsabile, un fenomeno di straordinaria mobilitazione di una intera comunità, facendone una originale palestra di democrazia e partecipazione".
"Attraverso l'assegnazione delle ?bandiere nere', - spiega Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente - la nostra associazione ogni anno appunta i luoghi in cui il paesaggio e le risorse naturali sono a rischio, additandone i responsabili, mentre le ?bandiere verdi' premiano l'impegno di quanti hanno mosso passi nella direzione giusta, quella di uno sviluppo di qualità: con un occhio alla sfida per la salvaguardia della biodiversità, che rappresenta un impegno vincolante per il nostro Paese". Il riferimento è alla campagna ?Countdown 2010', lanciata dalla IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura), che ha impegnato le Nazioni che l'hanno sottoscritta ad attivare, entro il 2010, le misure necessarie per arrestare la perdita di biodiversità nel nostro pianeta, in cui le Alpi rappresentano un vero e proprio scrigno di specie animali e vegetali.
Tra le 13 bandiere Nere vale la pena citare anche quella assegnata alla Provincia di Cuneo per le eccessive artificializzazioni nell'alto corso del Po, all'Anas per i cimiteri stradali in Valle Camonica. Tredici sono anche le Bandiere Verdi assegnate quest'anno che riconoscono il buon lavoro svolto da piccoli comuni, come a Quiliano nel savonese, a Pamparato nel cuneese, a Etroubles in Val d'Aosta e all'Associazione Veneta Produttori Biologici per il sostegno e l'assistenza allo sviluppo della zootecnia e dell'agricoltura biologica nella montagna veronese. [GB]