I giovani di oggi sono demotivati, indifferenti o privi di punti di riferimento? Questi gli interrogativi che più hanno stimolato la riflessione dei quaranta partecipanti, docenti e rappresentanti di associazioni di volontariato, al seminario sulla promozione della cultura della solidarietà organizzato dal CSV di Catanzaro.
Lavori di gruppo, assemblee e filmati sono stati gli strumenti utilizzati durante l'incontro per ragionare sull'inutilità di etichettature e regole precise nell'approccio alle nuove generazioni. Al centro della discussione ci sono stati poi la possibilità e le modalità di attirare e coinvolgere i giovani in attività di volontariato, o di formarli alla cultura della gratuità, soprattutto in un momento di emergenza educativa come quello in cui si vive oggi, e di generalizzazione che impedisce agli adulti di essere veri "generatori di entusiasmo".
"Per parlare con i ragazzi è importante partire dalla costruzione delle relazioni - ha detto Tiziana Ferrittu, responsabile dell'Area Promozione di CSVnet, nel corso del seminario - Già al momento della conoscenza occorre fare attenzione a chi si è davanti, e non limitarsi a rendere testimonianza di quello che si fa nell'ambito del volontariato. Non si può imporre il proprio modo di fare, anche perché il volontariato non è obbligatorio".
Per intavolare un rapporto con i ragazzi ed essere credibili, dunque, è indispensabile invece lavorare su se stessi, predisponendosi all'ascolto dell'altro e impegnandosi a porre un argine alla disgregazione delle comunità, sia all'interno delle scuole che delle associazioni.
La necessità di diffondere i valori del volontariato tra le nuove generazioni è una priorità che ha trovato d'accordo anche Caterina Salerno, presidente del CSV di Catanzaro, i docenti e i volontari.