Il paese, dove è ambientato il racconto, si chiama TORODORO ed è qui che i nipotini di Topolino, Tip e Tap, scoprono l'importanza del lavoro umanitario. Gli elementi ci sono tutti; c'è il WFP (anche se qui si chiama GLAB), ci sono i programmi di alimentazione scolastica. E c'è, come in ogni storia di Topolino che si rispetti, l'avventura, compresi i cattivi in azione.

 


Valentina De Poli, Direttrice di Topolino

Valentina De Poli, combattiva ed entusiasta direttrice della rivista italiana, ci racconta come è nata la scelta di una storia di Topolino ispirata al lavoro umanitario e all'importanza del cibo.

 

"La tradizione di Topolino è quella di occuparsi di grandi temi sociali.  Basti ricordare il suo impegno sui temi ecologici quando ancora se ne parlava poco. Il giornale è pensato  soprattutto per una fascia di età che va dagli 8 ai 12 anni ma, in realtà,  è letto da tutta la famiglia. I nostri lettori sono reattivi, vogliono poter fare qualcosa,  impegnarsi. Quando ho incontrato il WFP sono rimasta molto colpita dall'importanza del lavoro di assistenza umanitaria che fa e dai suoi programmi di alimentazione scolastica. Ho pensato che era importante far conoscere questa realtà.  E' nata così la storia "Tip & Tap in: operazione Tazza Rossa" che, tra l'altro, segna il ritorno di due personaggi storici della famiglia Disney, i nipotini di Topolino Tip & Tap."

Con Topolino sono cresciute intere generazioni. Oggi, però, è costretto a confrontarsi con un mondo totalmente trasformato dai nuovi media digitali, con le sue  immagini  tridimensionali e  l'offerta di videogiochi.  Topolino ha ancora la capacità di essere un punto di riferimento per i più piccoli, un personaggio guida?

"Assolutamente si. Anzi, direi che il suo potere narrativo e di coinvolgimento è persino aumentato. Certo, i nostri autori e sceneggiatori si sono dovuti specializzare nelle nuove tecniche narrative. Il mondo va più veloce. Anche per i così  detti nativi digitali si sono moltiplicati stimoli e impegni. Ma la voglia di capire, di partecipare, di fare qualcosa di concreto, è rimasta intatta."

Topolino, dunque,  con le sue storie può aiutare i suoi piccoli lettori a diventare futuri cittadini consapevoli anche dei molti drammi del mondo, incluso quello della fame?

"Oltre alla storia, è molto importante creare il coinvolgimento, mostrare che si può fare qualcosa. Una volta che i nostri lettori hanno capito il problema, rispondono in modo entusiasta, scrivono, mandano disegni, chiedono cosa si possa fare. Lo abbiamo visto quando abbiamo trattato i temi ecologici, quelli della scienza ispirata alla natura, o abbiamo parlato del futuro dell'Italia in occasione dei 150 anni della sua unità. Conta la voglia di partecipare e di esserci."

Topolino celebra la Giornata Mondiale dell'Alimentazione in un mondo in cui ci sono ancora 925 milioni di affamati. L'augurio della sua rivista e suo personale per questa giornata?

"Il mio augurio è che succeda a tanti quello che è successo a me quando ho incontrato il  WFP e scoperto i suoi programmi di alimentazione scolastica. La  cosa che mi ha colpito di più è stato capire quanto sia importante il cibo per poter studiare e andare a scuola e come una semplice tazza di riso possa regalare un futuro diverso ai singoli e a un'intera nazione. Di lì è nato il desiderio di raccontare questa realtà e mi piacerebbe che Topolino, con la storia sulla Tazza Rossa, facesse scoprire a molti questa realtà."

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