Amnesty International ha chiesto il rilascio dell'ex primo ministro dell'Ucraina, Yuliya Tymoshenko, condannata oggi a sette anni di carcere e a tre anni d'interdizione dai pubblici uffici per il reato di "abuso di potere", consistente nell'aver sottoscritto un contratto multimilionario con la compagnia russa Gazprom.
"Il procedimento nei confronti di Tymoshenko è stato motivato politicamente. Gli addebiti nei suoi confronti, non riconosciuti come reati a livello internazionale, sono un tentativo di criminalizzare decisioni prese nel corso del suo mandato" - ha dichiarato John Dalhuisen, direttore di Amnesty International per l'Europa e l'Asia centrale. "Decisioni sbagliate dal punto di vista politico, se ritenute tali, dovrebbero essere punite dagli elettori, non dai giudici. La condanna nei confronti di Tymoshenko è illegittima e chiediamo il suo rilascio immediato".
"Questo processo mette in evidenza i problemi di fondo esistenti nel sistema giudiziario ucraino, così come la sua conduzione solleva dubbi sull'indipendenza del potere giudiziario. Yuliya Tymoshenko dev'essere rilasciata e tutte le accuse nei suoi confronti devono essere ritirate" - ha proseguito Dalhuisen.
Nei confronti di Tymoshenko sono in corso altri due procedimenti per abuso di ufficio.