"*L'Anno Europeo del Volontariato è stato un anno straordinario, capace di valorizzare il volontariato come un' energia che muove 100 milioni di persone, ovvero il 20% della popolazione europea: dobbiamo riuscire a capitalizzare questa energia e sostenerla anche nei prossimi anni, ampliando la platea dei paesi coinvolti su questi temi oltre quelli dell'Unione*". Alle parole di *Luca Jahier*, presidente Gruppo III del Comitato Economico e Sociale Europeo è stata affidata, lo scorso 9 ottobre, la conclusione della *Conferenza Internazionale del Volontariato di Gorizia*, promossa dalla *RegioneFriuli Venezia Giulia* e organizzata dal *CSV Friuli Venezia Giulia *in collaborazione con* CSVnet *(Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato).Diverse sono le sfide che Jahier ha evidenziato come cruciali per lo sviluppo futuro del volontariato: *individuare punti di riferimento condivisi* fra paesi europei e transfrontalieri, per lo scambio di buone prassi al fine di scongiurare un modello di volontariato standard; *definire strumenti seri e condivisi per misurare l'impatto del volontariato in Europa, a partire dall'adozione del Manuale OIL per la misurazione del lavoro volontario*; *potenziare le forme di scambio dei giovani volontari europei*.Importanti contributi sono inoltre emersi dai *quattro gruppi di lavoro* (Giovanie partecipazione; Invecchiamento attivo; Diversità e cittadinanza; Bisogni speciali e inclusione) che hanno coinvolto i rappresentanti provenienti da 14 diversi paesi, inclusi alcuni che a livello istituzionale non si riconoscono, come la Serbia e il Kosovo.Tra le proposte: *promuovere un quadro normativo trasversale a tutti i livelli istituzionali *dei paesi europei e dell'Europa Sud Orientale per riconoscere i diritti dei volontari e le modalità dell'azionevolontaria; *incoraggiareun finanziamento sostenibile del Volontariato e delle sueorganizzazioni*; *favoriregli scambi e l'adozione di buone prassi in tutti gli ambiti d'intervento* * sociale*; *favorire il volontariato come strumento di inclusione sociale e di valorizzazione delle minoranze*; armonizzare i processi di raccolta dati, soprattutto sull'impatto economico del volontariato e valorizzare le competenze ottenute con le esperienze di volontariato.*La richiesta è di considerare il volontariato come diritto di persone di ogni età e di ogni condizione sociale - per poter garantire a tutti la possibilità di informarsi e di impegnarsi*.Le Istituzioni devono sostenere il lavoro dei Centri per il Volontariato anche in zone remote e con programmi specifici per giovani, anziani e minoranze.Alla giornata conclusiva della Conferenza "*Italia - Europa Centrale e Sud orientale *Volontariato ed Istituzioni a confronto" sono intervenuti anche *AnicaMiku? Kos*, presidente dell'associazione Slovenska Filantropija (Slovenia ) che ha messo l'accento sul cuore del volontariato - attività a livello locale e impegno individuale anche al di fuori delle organizzazioni; *Andrea Waxenegger*, Università di Graz, Presidente EUCEN (European Network of University Centres for Life Long Learning), che ha approfondito il volontariato come terreno fertile per l'apprendimento e la ricerca sociale e *Antonella Valmorbida*, Direttore ALDA Associazione delle Agenzie della Democrazia Locale, che ha valorizzato l'impegno volontario come esercizio di democrazia partecipativa.