Somalia, Keyna ed Etiopia stanno affrontando la più grave siccità degli ultimi 60 anni, che sta provocando una terribile crisi alimentare e spingendo alla fuga milioni di persone dalle regioni più aride. Secondo l'Onu, sono più di 12 milioni le persone colpite.
Quest'anno la stagione delle piogge è completamente mancata e questo sta causando gravi conseguenze alla popolazione. La perdita dei raccolti ha messo a rischio la sopravvivenza delle famiglie. Anche l'allevamento sta subendo gravi ripercussioni, perché molte famiglie hanno perso quasi la metà delle loro mandrie.
Nel campo di Dadaab, al confine tra Somalia e Keyna, dove il Cesvi è operativo con progetti di salute pubblica e per lo smaltimento dei rifiuti, il numero dei profughi è in continua crescita, con 6 mila persone in arrivo ogni mese. Le condizioni di vita al campo non sono più sostenibili: 492 mila profughi per un campo strutturato per riceverne 90 mila. Il tasso di malnutrizione acuta supera il 25% e colpisce principalmente i bambini.
«Ancora una volta il Gruppo Ubi Banca, dopo Pakistan, Birmania e Bangladesh, ci permette di rispondere in modo efficace a un'emergenza umanitaria - ha commentato Giangi Milesi, Presidente di Cesvi - Resta molto da fare ed è fondamentale assicurare anche il futuro al Paese. Per questo stiamo lavorando a progetti di protezione dell'infanzia e sviluppo sanitario. Oggi, grazie a Ubi, tutti possono aiutarci, semplicemente recandosi in una delle filiali dl Gruppo. Basta davvero poco per aiutare la Somania a ricominciare».
In uno dei 1.900 sportelli di Ubi Banca è possibile donare per esempio, in modo sicuro e senza spese, 10 euro per un kit di raccolta dell'acqua e di igiene domestica per una famiglia e 35 euro per dare supporto mensile a un bambino (cibo, vestiario e materiale scolastico).
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