Lo sport di base come potenziale "luogo" di costruzione della cittadinanza e di sperimentazione di un'integrazione concreta.
L'
Unione sportiva Acli, in occasione dell'
apertura dell'anno sociale, lancia ufficialmente il progetto
"Cittadini attraverso lo sport"."Quasi quattro milioni e mezzo di persone di origine straniera - recita il manifesto del progetto - vivono oggi in Italia contribuendo a far crescere il benessere generale del nostro Paese di cui condividono difficoltà e speranze. I percorsi che li conducono a far parte delle nostre comunità sono a volte tortuosi e ancora non approdano al pieno riconoscimento dei loro diritti".
Per rimuovere gli ostacoli che creano differenze e pregiudizi tra generazioni coetanee, tra le attività del progetto, l'Us Acli si impegna a proporre la
modifica della legge 91/92 che ancora oggi impedisce ai bambini nati da genitori stranieri in Italia di avere accesso dalla nascita al diritto di cittadinanza. Per questo sostengono le proposte di legge di iniziativa popolare promosse dalla
campagna "L'Italia sono anch'io", che ha da pochi giorni iniziato la raccolta delle firme necessarie.
Inoltre, l'Unione sportiva Acli intende sollecitare le istituzioni e le organizzazioni preposte a dare piena applicazione alla
Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia del 20 novembre 1989 - ratificata dall'Italia con legge 176/91 che riconosce ai ragazzi "il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica".
L'avvio dell'Anno sociale UsAcli 2011/2012 ha visto impegnati i dirigenti territoriali, in rappresentanza di oltre 90 province, di tutti i 20 comitati regionali e delle oltre 4.000 Associazioni sportive dilettantistiche affiliate all'Unione.