Laguerra in Iraq vista con gli occhi di una bambina, le lotte deipacifisti israeliani, la vita delle persone disabili in Mozambico. Dal 6 al 9 ottobre a Bologna, film e documentari da tutto il mondo sumigrazioni, lotta alla povertà, difesa dell'ambiente, sovranitàalimentare. Focus sulla rivoluzione tunisina con Mourad Ben Cheikhche presenterà Plusjamais peur ,già in cartellone a Cannes. In anteprima italiana Lavida loca ,film sulle bande armate salvadoregne costato la vita al registaChristian Poveda
KaremChérif è un giornalista tunisino che, all'indomani dello scoppiodella rivoluzione, abbandona la penna e scende in strada perdifendere il proprio quartiere e la democrazia. "Liro", invece, èuna giovane salvadoregna: un tatuaggio con il numero 18 le ricopretutto il volto, ad indicare l'appartenenza a una banda armata dellacapitale. Entrambi sono protagonisti del Terra di Tutti FilmFestival, la rassegna di cinema e documentario sociale in programmadal 6 al 9 ottobre al cinema Lumière di Bologna (via Azzo Gardino65, ingresso gratuito). Difesa dei diritti e dell'ambiente,sovranità alimentare, migrazioni e traffici umani, conflitti emarginalità sono i temi della quattro giorni organizzata dalle ongCospe e Gvc, con un cartellone di 40 corti e medio metraggiprovenienti dai cinque continenti (il programma sarà prestodisponibile al sito www.terradituttifilmfestival.org ).
Inprimo piano la rivoluzione tunisina: ospite del festival sarà ilregista Mourad Ben Cheikh, a Bologna per presentare il film fuoriconcorso Plus jamaispeur (La Khaoufa Baada Al'Yaoum) già proiettato a Cannes. Un'avvocatessa, una giovane blogger, ungiornalista, un internato psichiatrico ripercorrono i 30 giorni chehanno cambiato il volto della Tunisia, mentre le immagini postate sulweb dagli stessi rivoluzionari raccontano da vicino gli avvenimentiintercorsi tra il 17 dicembre 2010 (quando l'ambulante MohammadBouazizi si diede fuoco per protesta) fino alla fuga di Ben Ali del14 gennaio 2011. Viene dalla Tunisia anche Sophia Baraket, giovanefotografa del gruppo Artocracy ( www.artocracy.com ),che al festival presenterà un progetto di democrazia per immaginigrazie al quale le icone pubbliche di Ben Ali sono state rimpiazzatecon centinaia di gigantografie che ritaggono i volti dei comunicittadini. Si tratta di "Inside Out", progetto lanciato a livelloglobale dal vincitore del Ted Prize 2011, l'artista francese Jr. Iriti e i miti delle gang di periferia, la violenza disperata di chinon ha mai avuto nulla e il coraggio di un giornalista che impugna latelecamera a qualsiasi costo sono l'humus da cui è nato Lavida loca , ildocumentario realizzato dal reporter franco-spagnolo Christian Povedatra le "maras" di San Salvador. Bande criminali composte dagiovanissimi con alle spalle storie di abbandono da parte dellafamiglia e della società, le stesse maras hanno ucciso in un agguatoil giornalista che aveva passato un anno insieme a loro e ne avevadocumentato senza censura violenza e rituali. Il film, fuoriconcorso, sarà proiettato in anteprima italiana alla presenza di unrappresentante della casa di produzione La femme endormie.
Alfestival è attesa inoltre la presentazione (con la proiezione dialcune clip) di Godsave the green , ildocumentario dei bolognesi Michele Mellara e Alessandro Rossi sugliorti urbani e le nuove forme di agricoltura a Bologna e nelle altrecittà del mondo. Storieda Israele, Mozambico, Cuba, Uruguay, Iraq e Brasile (con unasessione di documentari provenienti dal festival gemellato di BeloHorizonte) sono protagonisti dei film in concorso, selezionati tra245 corti e medio metraggi. Come Israelvs. Israel , ildocumentario vincitore dell'Al Jazeera International DocumentaryFilm Festival 2011 in cui il giornalista svedese Terje Carlssonracconta le lotte quotidiane e la demonizzazione a cui sonosottoposti gli attivisti per la pace nella striscia di Gaza. Ladisabilità, tra difficoltà e carica vitale, è invece il filo chelega le esistenze di tre giovani in Decorpo e alma , giratoda Matthieu Bron nella township di Maputo in Mozambico e vincitoredell'International Urti Grand Prix for author's documentary. Losguardo dei bambini sulla guerra è al centro di Daisycutter , una delicatafavola d'animazione che ha raccolto premi nei festival di tutto ilmondo. Realizzato dai fondatori della casa di produzione perl'animazione 3D Silverspace, Enrique Garcia e Ruben Salazar, ilcartoon racconta la storia di Zaira, una bambina che ogni giornoraccoglie margherite alla periferia di Baghdad per non dimenticarel'amico scomparso sotto i bombardamenti.
Leremote regioni a nord-est del Congo, dove si cresce lavorando inminiera in terre fiaccate dalle crisi umanitarie e dalle bandemilitari, sono al centro de L'ordu Congo delfilm-maker italiano Nicola Pittarello, già finalista al PremioIlaria Alpi. In Etiopia, Paolo Barbieri e Riccardo Russo hanno girato Thewell , dedicato aipastori Borana e ai loro pozzi d'acqua che, per regola non scritta,sono accessibili a tutti senza discriminazioni. Tre vite sospese tracollettivismo e individualismo in una Cuba che cambia sonoprotagoniste di ElSofa de La Habana diMagda Wodecka e Gregory Szeps, mentre in Puertade Golpe , il filmmaker Lucas Bonolo racconta le giornate di una piccola comunitàcubana devastata da un uragano. Con Al-Madina(The City) , unastoria di migrazione tra Spagna e Marocco, torna al festival anche ilvincitore dell'edizione 2008 Gonzalo Ballester. Ilrapporto tra l'uomo e una natura sempre più aspra è al centro di Desire of Changhu di Huaqing Jin, ambientato in un'oasi che sta scomparendo tra ideserti al nord est della Cina, mentre in Torre8 Leonardo Ferraro silascia guidare alla scoperta dell'omonimo quartiere alla periferiadi Montevideo, dove la popolazione vive del riciclo dei rifiuti.
Ineditoè poi il Terra di Tutti Photo Contest, il concorso per reportage eimmagini su immigrazione, conflitti, ambiente e diritti umaniorganizzato in collaborazione con Fotoviva e Shoot4change. Ireportage finalisti, realizzati da Claudio Sica, Eloisa D'Orsi eLuca Sgamellotti, sono in mostra alla Casa della Fotografia diBologna (piazza Giovanni Spadolini 3) dal 17 settembre al 15 ottobre(dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle 19.00,chiusura domenica e lunedì).
Nell'Annointernazionale delle foreste proclamato dalle Nazioni Unite, ilfestival mette in programma anche una "Giornata della terra"(sabato 8 ottobre) con una sessione di film sull'ambiente e ilMercato della terra a cura di Slow Food. Mercoledì 12 ottobre siterrà il seminario internazionale della campagna "Earth4all"promossa da Cospe, per parlare di sovranità alimentare e politicheagricole insieme all'economista maliana Aminata Traoré, airappresentanti dell'Aiab (Associazione italiana agricolturabiologica), dell'associazione di contadini africani Roppa, delmovimento internazionale Via Campesina e dell'Unione Europea. Leproiezioni (gratuite) si terranno dalle ore 16.00 alle ore 24.00 alCinema Lumiére. Domenica 9 ottobre (alle ore 22.00) la premiazioneda parte della giuria di qualità del festival per la miglioreproduzione europea e internazionale e la consegna dei riconoscimentipromossi dalla rivista Left, dall'associazione Premio BenedettoSenni (per il miglior film sulla sostenibilità ambientale e lasovranità alimentare) e dal Consiglio degli stranieri e apolididella Provincia di Bologna (per il miglior film sull'integrazione).
Per informazioni:
Tel.051 546600 (COSPE)
Tel.051 585604 (GVC)
E-mail: info@terradituttifilmfestival.org
Sitoweb: www.terradituttifilmfestival.org