Etiopia, Kenya, Somalia, Gibuti: nel Corno d'Africa la fortissima siccità sta mettendo in ginocchio 10 milioni di persone. Si tratta della più grave crisi degli ultimi 60 anni.L'ONG LVIA (www.lvia.it) opera nel Corno d'Africa da 45 anni, con progetti di sviluppo integrato e forte attenzione alla componente idrica. In Kenya, in particolare, negli ultimi anni 200mila persone sono state raggiunte da una fonte d'acqua sicura, grazie alla costruzione di acquedotti e nuovi punti d'acqua. Un'attività intensa, ma che necessita un impegno ulteriore per rispondere urgentemente alla crisi umanitaria.

"Nel solo distretto di Merti, nel nord del Kenya, nelle ultime settimane si stima che siano arrivate circa 10 mila persone prevalentemente dai territori del Nord, ma anche dalla Somalia e dall'Etiopia. - Riporta il presidente della LVIA Alessandro Bobba, rientrato da una missione nel paese. - La pressione sulle risorse idriche è notevole: il principale fiume dell'area è in secca; gli invasi si sono prosciugati e i pozzi più profondi, dai quali ancora si estrae l'acqua, sono sottoposti a forti livelli di stress. I sistemi di pompaggio lavorano per moltissime ore al giorno e molti sono ora fuori uso: bisogna ripararli con urgenza".

La situazione presto sarà insostenibile se non saranno realizzati importanti interventi per alleviare la carenza d'acqua e mitigare i potenziali conflitti tra le popolazioni, in una guerra tra poveri per le poche risorse esistenti. A tal fine, la LVIA ha predisposto degli interventi d'emergenza nell'area di Merti, una delle più critiche. "Una risposta nell'immediato - continua Bobba - ma che, nel lungo periodo, mira a rinforzare le strutture e le capacità locali per scongiurare crisi future, in una prospettiva di sviluppo".

Un intervento strutturato che porterà acqua e migliori condizioni igieniche ad una popolazione passata in poche settimane da 20.000 a 30.000 persone, attraverso: il trasporto d'acqua in autobotti, dai pochi pozzi ancora attivi alle infrastrutture di stoccaggio di 13 villaggi del Distretto: ogni giorno, 20 litri d'acqua saranno resi disponibili a più di 13mila persone, per 6-8 settimane, sino alla prossima stagione delle piogge;la riabilitazione di pozzi con manodopera locale specializzata attraverso la rimessa in funzione di pompe e motori inattivi o mal funzionanti nell'area di Merti-Sericho;il trattamento dell'acqua secondo le direttive dell'OMS e campagne d'informazione per evitare la diffusione di epidemie causate dell'utilizzo di acqua contaminata dalle carcasse degli animalila riparazione e l'estensione di acquedotti esistenti a villaggi e città del Distretto.

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