Dura presa di posizione sulla Manovra e sull'operato del Governo da parte del Direttivo Nazionale di Auser, riunito a Roma oggi 13 settembre. "Il Governo, dopo tre anni di ritardo, ha capito che la crisi c'è. E' forte e non durerà poco. C'è bisogno di restituire fiducia e stabilità ai mercati - è stato sottolineato - ed equilibrare gli interventi in funzione di una crescita che dia lavoro e sviluppo in tutto il Paese e che non si accanisca sulle condizioni di vita dei cittadini più deboli, quelli che hanno pagato e che continuano a pagare, e che non si oscurino o cancellino i diritti fondamentali delle persone. E' necessario rilanciare la crescita e dare respiro al mondo del lavoro, per evitare una nuova pericolosa recessione. Un fronte dal quale non si vedono segni positivi. Mancano provvedimenti seri di lotta contro la corruzione dilagante, contro l'evasione e l'elusione fiscale e, soprattutto nulla è stato fatto, per abbattere drasticamente i costi della politica.
Un segnale di equità e di giusta redistribuzione dei cariche e dei pesi per avviare il risanamento e la crescita del Paese, non può non partire da questi punti."
Il Comitato Direttivo si è espresso inoltre sui contenuti della legge delega sull'assistenza. "Una legge che mira indiscriminatamente a tagliare; un'operazione di particolare iniquità che colpisce le donne, le famiglie, i disabili, gli anziani, gli orfani, le vedove , parliamo di circa 7,2 milioni di percettori delle diverse provvidenze assistenziali. Se si pensa al clamore sollevato sul contributo di solidarietà che riguardava meno di 600.000 persone con redditi superiori a 90.000 euro l'anno - afferma il Direttivo Nazionale Auser- la disattenzione dei media sulla riforma dell'assistenze sulle sue conseguenze appare intollerabile e scandalosa. Non si può inoltre pensare di tagliare sull'assistenza per trovare le risorse per realizzare la riforma fiscale. Il rapporto fisco-assistenza va rovesciato: è dal prelievo e dalla lotta contro l'evasione e l'elusione che vanno reperite le risorse per una seria riforma dell'assistenza".
"Questa Legge Delega - ha sottolineato il Direttivo Auser - prevede la liquidazione della 328/2000 che fa seguito al ripetuto taglio, negli ultimi anni, esercitato sul fondo nazionale delle politiche sociali. L'attacco alla 328 diventa radicale, spariscono i livelli essenziali e si compromette il principio della universalità dei diritti, mentre compare un nuovo riferimento quello ai "soggetti autenticamente bisognosi". Un'espressione che la dice lunga sulla indiscriminata criminalizzazione nei confronti di coloro che percepiscono assegni di invalidità ed accompagnamento. Ne deriva l'idea di un sistema pubblico di protezione sociale rivolto esclusivamente alle condizioni estreme, legato ad una concezione di sussidiarietà fortemente sostitutiva e nello stesso tempo assolutamente disorganico ed incompleto. Nulla si dice sulle misure di contrasto alla povertà, sui disagio giovanile, sulle famiglie con minori."
Il Comitato Direttivo dell'Auser ha ribadito infine la necessità di un intervento nazionale di riordino per evitare duplicazioni e sovrapposizioni e, in particolare, per perseguire una gestione integrata dei servizi sanitari, socio-sanitari e assistenziali. Occorre rilanciare la 328, e definire i livelli essenziali di assistenza ribadendo la competenza esclusiva delle regioni nell'organizzazione e nella gestione del sistema pubblico di protezione sociale. Una legge profondamente diversa da quella ipotizzata che dovrebbe essere affiancata dalla legge istitutiva del Fondo Nazionale per la non Autosufficienza.
Per tutte queste ragioni, l'Auser sarà in prima fila nelle iniziative di mobilitazione e di lotta, promosse dalla Cgil e dallo Spi per cambiare la politica economica e sociale del Governo Nazionale.