La produzione mondiale di cereali sarà nel 2011 di 2307 milioni di tonnellate (+3 per cento) con un taglio però di sei milioni rispetto alle previsioni di luglio, con effetti sull'andamento dei prezzi.
E' quanto afferma la Coldiretti nel riferire delle nuove stime sulla produzione mondiale di cereali elaborate dalla Fao che evidenzia una situazione difficile dal punto di vista colturale soprattutto per il mais destinato all'alimentazione del bestiame a causa del caldo estivo negli Usa.

La produzione mondiale di riso - continua la Coldiretti - dovrebbe raggiungere 479 milioni di tonnellate (+2,5 per cento) mentre quella di grano è stimata pari a 680,6 milioni di tonnellate (+0,7 per cento). Il consumo di cereali a scopo alimentare e per l'allevamento nel 2011 è previsto in crescita - sostiene la Coldiretti - nonostante la crisi economica con l'effetto che a fine anno le scorte caleranno per il grano e soprattutto per il mais che raggiungerà il livello piu' basso dal 2007.

L'effetto si è fatto sentire sul mercato dove il mais oscilla su valori vicino ai massimi storici al Chicago Board of Trade dove quello per consegna a dicembre è quotato attorno al valore di 7,5 dollari per bushel (20 centesimi di euro al chilo) sugli stessi livelli del grano. In realtà l'andamento delle quotazioni dei prodotti agricoli - sottolinea la Coldiretti - è infatti sempre piu' fortemente condizionato dai movimenti di capitale che si spostano con facilità dai mercati finanziari a quelli dei metalli preziosi come l'oro fino alle materie prime come il mais. Con il crollo delle borse il calo delle scorte è l'elemento che - denuncia la Coldiretti - rischia di favorire le speculazioni.

Al momento - riferisce la Coldiretti - le prime stime del Ministero delle Politiche agricole per l'Italia si limitano alla previsione di un calo di superfici e raccolto per il grano e l'avanzata dell'orzo. Per il grano duro la produzione 2011 dovrebbe attestarsi sui 3,6 milioni di tonnellate, il sei per cento in meno rispetto allo scorso anno, "grazie" ai 128mila ettari persi a inizio campagna e alle ondate di maltempo che hanno condizionato a più riprese le semine annuali. Identico il discorso per il grano tenero, atteso a quota 2,8 milioni di tonnellate.

Qui gli ettari seminati in meno sono stati 27mila, anche se il calo produttivo dovrebbe essere più contenuto (-1 per cento). Ad avvantaggiarsi del calo - continua la Coldiretti - è stato sicuramente l'orzo, che supera il "muro" del milione di tonnellate (+9 per cento sul 2010), visto anche l'aumento delle superfici coltivate da 272mila a 288mila ettari. Nel settore delle oleaginose si prevede un incremento consistente nel comparto della soia, sia in termini di superficie, in aumento di circa 70mila ettari, sia di produzione, con 850mila tonnellate attese, quasi il doppio rispetto allo scorso anno.

Dovrebbe, invece, diminuire il raccolto di girasole.
Si prevedono - conclude la Coldiretti - circa 250mila tonnellate, contro le 280mila del 2010.

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