È stata pubblicata ieri la classifica europea con i risultati del City Ranking Project, iniziativa promossa da Friends of the Earth Germania e dall'European Environmental Bureau (EEB) nell'ambito della Campagna sul Clima "Zero Emissioni".  Roma e Milano sono ultime in Europa nell'attuazione di buone pratiche. Berlino, Copenhagen e Stoccolma ai primi tre posti (lclassifica completa al sito: http://sootfreecities.eu).
"Nel voto negativo assegnato a Milano - ha detto Andrea Poggio, vicedirettore nazionale di Legambiente - ha pesato, forse anche al di là del merito, la scarsissima valutazione dei provvedimenti regionali (Low emission zone) di limitazione della circolazione dei mezzi più inquinanti, soprattutto camion, che circolavano nonostante i divieti e senza applicare filtri. Un voto basso nella trasparenza, anche a causa della decisione presa nel 2010 dalla Giunta Moratti di interrompere ogni comunicazione su inquinamento ed Ecopass prima delle elezioni".
Il progetto ha messo a confronto le misure realizzate e i piani in corso d'opera in 17 grandi città europee per migliorare la qualità dell'aria e, nello specifico, per ridurre i livelli di inquinamento da PM2.5, PM10 e NO2 prodotto, soprattutto, dal traffico veicolare. Milano prende la sufficienza sull'uso dei mezzi pubblici in città solo perché non viene considerato anche il pessimo servizio nell'hinterland; vergognosamente insufficiente nella lotta alle emissioni inquinanti e climalteranti, come pure nella promozione dell'efficienza energetica e nel controllo delle emissioni dei mezzi di cantiere.
Roma supera per meno giorni di Milano i limiti per PM10 ma va peggio di quest'ultima e di qualsiasi città europea in tutti gli altri indicatori: gli esperti tedeschi, che hanno coordinato il progetto, hanno considerato persino le comunicazioni ufficiali del Comune di Roma largamente insufficienti sia a definire una strategia antinquinamento che a comprendere le singole misure adottate dall'amministrazione. Tutto il contrario per le città eccellenti, come Berlino, Stoccolma e Copenhagen, premiate soprattutto per il largo ventaglio, la coerenza e i risultati delle diverse misura antinquinamento messe in atto.
"All'estero - conclude Andrea Poggio - anche quando cambia l'amministrazione, non si interrompono tutte le attività intraprese: la lotta al traffico, gli investimenti per i mezzi pubblici o le multe agli inquinatori, in Italia invece basta un cambio di assessore o di consiglio d'amministrazione di una società per ribaltare ogni scelta".
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Nata nel 1974, l'EEB è oggi la più grande federazione europea di associazioni ambientaliste (140 aderenti in rappresentanza di 15 milioni di associati). Legambiente è il partner italiano di questo importante progetto, ed ha raccolto ed elaborato i dati e le informazioni relative alle città italiane, sottoponendo i questionari alle amministrazioni pubbliche ed avvalendosi della collaborazione di altre associazioni locali nel verificare e commentare nel merito le informazioni ricevute

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