Il Comitato Italiano per l'UNICEF esprime preoccupazione per la ricaduta sul diritto all'istruzione e alla non discriminazione dei bambini coinvolti nel caso della scuola "Lombardo Radice" di via Pier Alessandro Paravia a Milano, dove è stata decretata la chiusura della prima classe.
Il motivo alla base della decisione dell'Ufficio Scolastico provinciale sembra essere lo sforamento del tetto del 30% del numero degli alunni di origine straniera iscritti alla prima classe.
A tale proposito l'UNICEF Italia richiama all'attenzione delle istituzioni preposte a tale decisione il principio di non discriminazione alla base della Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, di cui proprio quest'anno cade il ventennale della ratifica da parte del Parlamento italiano.
E richiama altresì quanto previsto dal testo unico sull'immigrazione che prevede che per i minori stranieri "si applichino tutte le disposizioni vigenti in materia di diritto all'istruzione".Già quando fu introdotto il tetto del 30% l'UNICEF Italia aveva espresso preoccupazione per il rischio di discriminazione nel godimento del diritto all'istruzione degli alunni con cittadinanza non italiana. Oggi, alla luce di quest'ultimo episodio, si ribadisce la necessità di misure che valorizzino l'importante ruolo della scuola nel processo di inclusione sociale.
La vicenda della scuola milanese mette in luce un paradosso sempre più evidente nel nostro Paese: la maggior parte degli alunni "di origine straniera" iscritti alla prima classe della "Lombardo Radice" sono bambini nati in Italia e che hanno dimestichezza con la lingua italiana avendo frequentato la scuola materna nel Paese, ma che in virtù dell'attuale legge sulla cittadinanza non possono fare richiesta di diventare cittadini italiani fino al compimento del diciottesimo anno di età.
Risulta evidente l'urgenza di un ripensamento dell'attuale normativa in materia di acquisizione della cittadinanza.
Il Comitato italiano per l'UNICEF, da sempre attivo nel mondo della scuola, promuove dal novembre 2010 la campagna di sensibilizzazione "Io Come Tu" per promuovere il diritto all'uguaglianza di tutti i bambini di origine straniera che vivono in Italia.