«Abbiamo il rimpianto e la tristezza di non aver potuto beneficiare fino in fondo della sua
intelligenza, della sua
coerenza e della sua
onestà, che avrebbero contribuito a portare il nostro Paese fuori dalle secche in cui si trova da troppo tempo».
Lo ha detto il presidente nazionale delle Acli,
Andrea Olivero, ricordando
Mino Martinazzoli, più volte parlamentare, ministro della Repubblica, ultimo segretario della Democrazia Cristiana, quindi sindaco di Brescia. Scomparso domenica per una malattia, all'età di 79 anni, i funerali si svolgeranno oggi, martedì 6 settembre, nel Duomo di Brescia.
«Martinazzoli - sottolinea Olivero - aveva questa caratteristica: era un
uomo integerrimo e contrario ad una impostazione tutta mediatica della leadership. Questo lo ha certamente penalizzato in anni di politica urlata e demagogica. Ma oggi non possiamo che rimpiangere tutti le sue qualità».
«Era un
cattolico democratico - aggiunge ancora il presidente delle Acli -, appassionato di etica civile e impegno sociale. Ed è stato
un grande della nostra storia repubblicana, non solo per aver avuto il coraggio di guidare la Democrazia Cristiana quando quasi più nessuno voleva farlo, per paura di restare con il "cerino in mano". Ma anche per l'umiltà personale e politica con cui è saputo tornare a dedicarsi con dedizione al suo territorio. Testimonianza di una
politica intesa fino all'ultimo come servizio ai cittadini, alle Istituzioni, al bene comune».