In merito al preannunciato provvedimento del Governo, relativo alla riduzione delle agevolazioni fiscali per le Cooperative, il Presidente di Confcooperative Calabria, Giuseppe GRILLO, dichiara:
«Nelle modifiche alla manovra si è accentuato il carattere dei provvedimenti tattici e non strutturali e si è aggravato il senso della stessa, che un tempo avremmo definito classista.
Nessun intervento strutturale, si tratta solo di un artifizio, un po' di fumo e null'altro per alleggerire il "costo" della macchina pubblica e della politica con ulteriori tagli sociali.
Tra questi, sicuramente, il più odioso ed ideologico è quello rivolto alle residue, cosiddette "agevolazioni alle Cooperative".A prescindere dalle cifre irrisorie che si potrebbero recuperare da tale operazione, ciò che è evidente è il segno politico dell'operazione che qualifica questo Governo: tassare la sussidiarietà, la solidarietà e penalizzare il lavoro e l'impresa».
Ma c'è di più. La storia, ancora una volta, sembra non aver insegnato nulla; come nel periodo più odioso e miope del fascismo, ancora oggi pare dobbiamo subire l'esecrabile prepotenza di certi poteri più o meno occulti che hanno ancora una volta preso di mira quella parte di società civile, libera ed impegnata, che vuole organizzarsi ed operare seguendo propri principi etici e morali.
In Calabria, come in Italia, il fascismo attaccò e cercò di disperdere il mondo della cooperazione, con in testa le cooperative agricole, spesso volute ed accompagnate da coraggiosi preti di campagna e le Casse Rurali ed Artigiane (nella ns. Regione tali mirabili banche locali sono scese repentinamente da centinaia a qualche decina e, quasi, scomparire del tutto). In un periodo di crisi economica così pesante, difficile e lunga, il mondo della cooperazione è l'unico che sia riuscito non solo a mantenere in forza il numero dei lavoratori occupati ma, addirittura, aumentarli (+ 3% nel solo 2010, + 5% nel biennio 2009/10).
Poi, non è assolutamente vero che le Imprese Cooperative non paghino imposte quando, al contrario, contribuiscono tassando al 30% i loro utili pur sempre indivisibili (sempre se mantengono la qualifica di "Cooperative a mutualità prevalente") ed al 100% le retribuzioni dei loro milioni di lavoratori occupati. Con una fondamentale differenza, però: che mentre le imprese commerciali, se e dopo aver pagato le imposte, intascano i loro utili, le imprese cooperative, per impegno etico e solidale statutario, rimettono in circolo i loro utili per nuovi investimenti ed, in fondo, per nuovi posti di lavoro. Dunque, le imprese Cooperative sono la vera "ricchezza" della società civile italiana e non solo.
Tassare e "massacrare" il mondo delle "Imprese Etiche" significa, nei fatti, voler far scomparire dal mercato il mirabile e nobile mondo della "Finanza NO PROFIT" a beneficio di finanzieri sempre più famelici e dediti al lucro, in quanto privi di ideali, che tanti danni e disastri hanno già creato alle economie ed alle famiglie del mondo (vedi recente ed attuale crisi del 2008).
"Mi auguro - conclude il Presidente Grillo di Confcooperative Calabria - che questa volta la società civile tutta e chi ha veramente a cuore il futuro dei nostri giovani e dell'intero nostro Paese non stiano a guardare e/o accettare supinamente lo scellerato accordo "privatistico", preso nottetempo in una villa già tristemente famosa tra un uomo potente di mezzi e non certamente di ideali ed un finto politico in canottiera che si vanta di usare la bandiera italiana nel proprio bagno!".
Cosenza, 31 Agosto 2011