La crisi libica non accenna a fermarsi e quella che doveva essere una guerra lampo si sta rapidamente trasformando in un problema umanitario di ingenti proporzioni. Fra i più colpiti i bambini: più di un milione di loro, è messo a rischio dagli effetti di questa guerra che dura ormai da quasi sei mesi.
La grave situazione di abbandono minorile diffuso che si è creata richiede dunque una pronta risposta dagli Stati coinvolti nelle operazioni belliche contro il regime di Gheddafi.L'Italia è però colpevolmente impreparata all'accoglienza degli orfani Libici.
La Convenzione dell'Aja del 1996 prevede espressamente la competenza del Paese "ospitante" ad adottare provvedimenti di protezione dei minori rifugiati o trasferiti a livello internazionale a causa di disordini nel Paese di origine.
Nel caso dei profughi libici minorenni, lo Stato italiano potrebbe dunque assumere i necessari provvedimenti per la loro protezione in via di urgenza, fino al termine della situazione critica. Questa possibilità ci sarebbe anche per i minori la cui residenza abituale non può essere accertata.L'interesse maggiore dovrebbe in ogni caso essere la tutela dell'incolumità dei minori e l'apertura ad un'accoglienza che consenta una loro completa protezione giuridica.
La ratifica della Convenzione consentirebbe inoltre il riconoscimento in Italia delle relazioni familiari di un popolo di tradizione giuridica differente: la Libia consente l'accoglienza degli orfani solo tramite kafala, misura di protezione al momento non riconosciuta dall'ordinamento giuridico italiano.
A differenza degli altri paesi europei che hanno ratificato la Convenzione dell'Aja, pensata e voluta proprio per affrontare simili situazioni, l'Italia è, insieme alla Grecia, l'unico Stato a non averla ancora ratificata, rendendo così i minori provenienti dalla Libia estremamente vulnerabili.
Nonostante l'impegno espresso dal Governo a fine giugno grazie all'iniziativa di diversi parlamentari la situazione di stallo non sembra evolvere.La mancata ratifica ostacola le famiglie italiane che decidessero di prendersi cura dei bambini abbandonati in arrivo dalla Libia.
Ai.Bi. già da tempo si batte affinché l'Italia ratifichi finalmente la Convenzione del '96, per poter offrire a migliaia di bambini la possibilità di essere accolti in una nuova famiglia e, in questa drammatica, situazione farà sentire la sua voce con ancora più forza.