Le Federazioni delle associazioni delle persone con disabilità (FAND e FISH) fanno sentire, ancora una volta, la loro voce formalizzando alcuni emendamenti alla Manovra-bis all'esame del Parlamento.
Gli emendamenti sono pochi ma determinati e chiari poiché si fondano sulla consolidata convinzione che siano, ancora una volta, sotto scacco le politiche sociali in una manovra che si preoccupa più di rassicurare i mercati finanziari che le famiglie e le persone con disabilità.
Le Federazioni chiedono che il Parlamento dia un segnale diverso e preveda un finanziamento specifico per il Fondo per le politiche sociali. La copertura può derivare da un Piano straordinario di controllo sull'evasione fiscale (500mila controlli per tre anni) sulla falsariga di quello praticato negli ultimi anni contro i "falsi invalidi".
La riforma assistenziale in Italia si può e si deve fare, ma non certo con il vincolo immediato di recuperare 20 miliardi: non sarebbe una riforma, ma solo una graduatoria di tagli che nulla hanno a che vedere con il miglioramento qualitativo e quantitativo dei servizi alle persone. Le Federazioni chiedono di eliminare la riforma assistenziale dalle logiche di cassa, operando invece su una riforma fiscale che non preveda solo la revisione delle agevolazioni, ma anche l'introduzione di meccanismi di sistema per contrastare l'evasione fiscale.
Le Federazioni chiedono inoltre la soppressione dei tagli aggiuntivi agli enti locali che sarebbero la causa della cancellazione di tanti servizi alle persone e alle famiglie.
Ma agli emendamenti si aggiunge un marcato sdegno delle Federazioni per le esternazioni del Ministro Calderoli che ha persino avanzato l'ipotesi di interventi restrittivi sulle pensioni di reversibilità e sulle indennità di accompagnamento. Una prospettiva inaccettabile a giudizio di FAND e FISH, poiché taglierebbe le uniche misure di sostengo oggi esistenti a favore della non autosufficienza, colpendo i cittadini più deboli.