"L'esigenza di eliminare sprechi e risanare l'economia del Paese rivedendo anche l'organizzazione degli Enti locali non può che trovarci d'accordo ma questo non giustifica i tagli indiscriminati che questa manovra sta imponendo, soprattutto su realtà come i piccoli comuni che sempre più spesso dimostrano di essere, non solo custodi delle tradizioni, ma anche laboratori ideali d'innovazioni ed eccellenze. Sopprimerli con questo criterio significa sgretolare una parte sana dell'Italia, con un'operazione dove i costi supereranno di gran lunga i benefici".
Così Vittorio Cogliati Dezza annuncia l'adesione di Legambiente alla mobilitazione indetta dall'Anci a Milano per lunedì 29 agosto contro l'ipotesi paventata dalla manovra bis di sopprimere tutti i comuni sotto i mille abitanti.
Legambiente ricorda infatti, che ben il 94% dei comuni italiani con meno di 5mila abitanti ha almeno un impianto da fonti rinnovabili sul proprio territorio e che circa il 68% degli oltre 2000 comuni presenti all'interno delle aree protette è un piccolo comune. I Piccoli Comuni rappresentano anche la spina dorsale del sistema delle identità alimentari italiano: il 94%, infatti, ha ottenuto il riconoscimento di almeno un prodotto DOP, il 60% presenta tra 1 e 3 DOP, il 20% tra 4 e 5 DOP e il 14% addirittura tra 6 e 7 DOP.
"I piccoli municipi - ha aggiunto Cogliati Dezza - sono veri modelli d'avanguardia che da diverso tempo dimostrano di poter riattivare economie sane e sostenibili investendo sulle fonti rinnovabili, praticando il risparmio energetico e la raccolta differenziata, applicando sistemi di qualità in agricoltura e nelle produzioni manifatturiere. Sono insomma il futuro desiderabile dell'Italia - ha concluso il presidente di Legambiente - e per questo li difenderemo anche manifestando il nostro dissenso insieme a Anci e agli amministratori dei piccoli centri lunedì prossimo a Milano ".