Necessaria una risposta urgente e multisettoriale per contenere la diffusione dell'epidemia di colera il cui numero di casi confermati continua a crescere vertiginosamente, soprattutto a Mogadiscio, e che sta causando sempre più vittime tra i bambini - il 75% sotto i 5anni- colpiti da diarrea acuta causata dall'acqua sporca.
La scarsissima igiene, la carenza di acqua potabile, il sovraffollamento e gli alti tassi di malnutrizione sono la combinazione perfetta per malattie infettive come il colera e la polmonite, che innalzano così velocemente il numero di morti.
"Abbiamo urgente bisogno di cliniche mobili che possano fornire servizi di assistenza sanitaria di base ai tanti sfollati, permettendoci di monitorare e controllare il diffondersi delle epidemie. Questo è fondamentale per la nostra risposta e la nostra capacità di salvare vite umane" così i rappresentanti dell' OMS, partner indispensabile dell' UNICEF nella lotta contro il colera.
Il colera è endemico in Somalia, ma l'ultimo focolaio principale è stato nel 2007 con 67.000 casi. Negli ultimi anni, gli sforzi per "clorare" il rifornimento idrico di Mogadiscio e il grande lavoro svolto per migliorare l'igiene e i servizi igienico-sanitari hanno impedito ulteriori e gravi epidemie.
Ma ora l' emergenza rischia di far ricadere la situazione in un baratro: la carenza di acqua potabile e di servizi igienici adeguati, sommati all'afflusso di oltre 100.000 persone nell'ultimo anno a Mogadiscio, sta rendendo la situazione davvero precaria.
"E' per tutti difficile immaginarsi che un bambino muoia di diarrea, ma questa tragica condizione è un ostacolo quotidiano per i bambini somali affetti da malnutrizione acuta. Si tratta di una combinazione letale ", ha detto Rozanne Chorlton, Rappresentante UNICEF in Somalia.
"Questi tipi di malattie possono essere prevenuti e trattati rapidamente. Per salvare la vita dei bambini siamo sicuri che acqua potabile e servizi igienici accompagnati alle cure sanitarie primarie sono fattori indispensabili per rispondere adeguatamente all'emergenza ".
Per questo l' UNICEF sta già distribuendo kit di emergenza per le malattie diarroiche costituiti da materiale sanitario come siringhe, infusi e sali per la reidratazione orale che permetteranno ai partner locali di curare fino a 100.000 casi di colera prevenendo il contagio di altri.
Per rispondere all'emergenza oltre ai kit sanitari fondamentale è la mobilitazione di una rete di promotori della salute che si spostano di area in area per informare e spiegare le regole basilari di igiene ed educazione sanitaria.
Altro grave problema che causa la diffusione di queste malattie, soprattutto nel sud della Somalia, è la presenza di pozzi poco profondi che quindi - a meno che non siano protetti o trattati con cloro - diventano un terreno di coltura perfetto per malattie di origine idrica.
Per questo l'UNICEF e i suoi partner si stanno impegnando a fornire kit per igienizzare le case fra cui compresse per la potabilizzazione dell'acqua, sapone e secchi, a stoccare e distribuire l'acqua potabile e, infine, ad organizzare campagne di informazione per educare le famiglie al trattamento di acqua potabile, allo smaltimento sicuro dei rifiuti e al lavaggio delle mani con sapone.
L'appello UNICEF per raccogliere 315 milioni di dollari necessari agli aiuti nei primi sei mesi è al momento finanziato solo per il 56%.
Inoltre l'UNICEF ricorda che 100 tonnellate di alimenti terapeutici possono salvare la vita di 7.000 bambini con malnutrizione acuta grave: 15 kg di alimenti terapeutici sono sufficienti in media per le 4-8 settimane di terapia nutrizionale necessaria a salvare un bambino dalla morte e rimetterlo in buone condizioni fisiche, per un costo medio pari a 35,00 Euro