La CGIL dice no a tagli e ticket sulle prestazioni sanitarie, come previsto dalla Manovra del governo, che "è devastante e definisce una linea di orientamento ormai chiara: la privatizzazione del Servizio sanitario nazionale e la sua cessione al sistema assicurativo". Per la Confederazione in questo modo si scarica su cittadine e cittadini la "terribile colpa di ammalarsi" »Per la CGIL e la FP CGIL, l'idea di tassare la malattia, attraverso l'introduzione di un ticket sui ricoveri ospedalieri è "semplicemente odiosa, priva di un benché minimo senso di giustizia sociale". Così Sandro del Fattore responsabile del dipartimento Welfare della CGIL nazionale e Cecilia Taranto, Segretario Nazionale della FP CGIL commentano il provvedimento contenuto nella Manovra 2011 che prevede il pagamento di nuovi ticket pari mediamente a 10 euro per le visite specialistiche e la diagnostica e a 25 euro per i codici bianchi in Pronto Soccorso. "Stiamo parlando - spiegano i dirigenti sindacali - di donne e uomini, cittadine e cittadini sui quali il Governo intende scaricare anche la "terribile" colpa di ammalarsi". Dalla insostenibile oppressione fiscale alle addizionali regionali e comunali, dai ticket sulla diagnostica e sui codici bianchi all'idea di introdurre quelli per il ricovero ospedaliero, fanno sapere Del Fattore e Taranto "il percorso di un cittadino per una risposta ai sui bisogni di salute è ormai una lunga sequela di balzelli e tassazioni".Per la CGIL e la FP CGIL, il combinato disposto delle manovre passate e di quella che il Governo intende licenziare dopo ferragosto "è devastante e definisce una linea di orientamento ormai chiara: la privatizzazione del Servizio sanitario nazionale e la sua cessione al sistema assicurativo".L'idea di una puntuale tassazione di ogni atto medico, di ogni prestazione sanitaria ed ora dei ricoveri, unita alla riduzione dei finanziamenti del Fondo Sanitario Nazionale (circa 8 Miliardi in tre anni) ed all'ipotesi dei costi standard, avvertono Del Fattore e Taranto "sono segnali inequivocabili: di questo passo - spiegano -, chi potrà permettersi una assicurazione privata, un fondo integrativo sanitario a copertura dei Livelli Essenziali Sanitari sarà indotto a farlo", mentre chi non potrà permetterselo, aggiungono i dirigenti sindacali "continuerà ad essere offeso, moralmente e materialmente, da questa continua richiesta di ticket sanitari, oltretutto - affermano - in un sistema progressivamente eroso nella sua capacità di erogare prestazioni pubbliche". Dunque secondo Del Fattore e Taranto siamo di fronte ad "una lesione del diritto alla salute che rischia di diventare inguaribile, non curabile"."La CGIL dice no", ribadiscono i dirigenti sindacali, e se le indiscrezioni di queste ore dovessero trovare conferma, "costruirà le condizioni per una mobilitazione durissima, in un rapporto strettissimo con le cittadine e i cittadini". Gli stessi ai quali oggi il Governo dice, concludono Del Fattore e Taranto: "se non avete soldi per pagare i ticket non ammalatevi".