A 55 anni dal tragico giorno in cui persero la vita 262 minatori, la maggior parte dei quali italiani emigrati in Belgio, per la Confederazione la celebrazione di questo anniversario è "un'occasione significativa per rendere omaggio all'emigrazione italiana, alle sue tante vittime e a quanti, nella ricerca di una vita migliore, hanno sofferto sfruttamento, discriminazioni e razzismo". Napolitano, mantenere alta la guardia sul tema della sicurezza del lavoro, la cui attualità permane immutata nonostante gli indubbi progressi Sono passati 55 anni dall'8 agosto del 1956 quando nella miniera di Marcinelle persero la vita 262 minatori, in grande maggioranza italiani. La celebrazione dell'anniversario della tragedia della miniera di Marcinelle, è "un'occasione significativa per rendere omaggio all'emigrazione italiana, alle sue tante vittime e a quanti, nella ricerca di una vita migliore, hanno sofferto sfruttamento, discriminazioni e razzismo" è quanto sostiene la CGIL in una nota del dipartimento Politiche Globali in occasione della triste ricorrenza."Riempie di sgomento e dolore - prosegue la nota - vedere come questa grande tragedia si ripeta ogni giorno nell'esperienza di quanti fuggono oggi la miseria, la guerra e, sperando in una vita migliore, finiscono nelle mani di moderni mercanti di schiavi". Ancora oggi dunque, è triste constatare come gli immigrati siano ancora "destinati all'emarginazione, al razzismo ed allo sfruttamento quando non muoiono a centinaia lungo questo odierno cammino della speranza". Negli anni cinquanta del secolo scorso gli uomini morivano lavorando in miniere prive della necessaria sicurezza, mentre il loro Paese li aveva abbandonati e dimenticati dopo averli scambiati per forniture di carbone. "Oggi - ricorda la CGIL - migliaia di immigrati vengono respinti o costretti alla clandestinità, senza il riconoscimento dei diritti fondamentali inalienabili di ogni persona, quando non perdono la vita - prosegue la nota - nel tentativo di raggiungere paesi che li respingono e li abbandonano al loro destino".Nello stesso spirito di allora la CGIL, che sarà presente con l'INCA alle celebrazioni di Marcinelle, è scritto nella nota "continua oggi il proprio impegno per il riconoscimento dei diritti dei migranti, una politica di accoglienza e di inserimento in una società multicultale". Allo stesso modo la CGIL "intende contrastare le decisioni del Governo" che, attraverso una politica di tagli della spesa destinata agli italiani nel mondo ed ai milioni di oriundi italiani, "pratica la sostanziale liquidazione di ogni sostegno alla lingua e alla cultura italiane ed al mantenimento del legame con le comunità emigrate nel mondo". Comunità che, sottolinea la CGIL "tanto hanno contribuito allo sviluppo economico dell'Italia e che - conclude la nota - possono ancora contribuire al superamento della crisi che l'Italia attraversa, sostenendo e valorizzando la produzione e le esportazioni".Napolitano, Marcinelle è sciagura simbolo del sacrificio e della nobiltà del lavoro italiano in Europa e nel mondo. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione del 55° anniversario della tragedia di Marcinelle, in un messaggio ha espresso i sentimenti di vicinanza ai familiari delle vittime e a tutti i partecipanti alle cerimonie che nelle città d'origine commemorano il sacrificio del lavoro degli italiani nel mondo: "il tempo non attenua il ricordo di una sciagura che è divenuta simbolo del sacrificio e della nobiltà del lavoro italiano in Europa e nel mondo. La memoria dei duecentosessantadue lavoratori che persero la vita a Marcinelle, tra i quali centotrentasei connazionali - prosegue -, ci deve in particolare esortare a mantenere alta la guardia sul tema della sicurezza del lavoro, la cui attualità permane immutata nonostante gli indubbi progressi".