BRESCIA - Una denuncia che segue di pochi giorni quella inoltrata dalla Ledha (Lega per i diritti delle persone disabili) agli organi di stampa e allo stesso ministro Mariastella Gelmini: in Lombardia a fronte dell'aumento del numero di alunni disabili che si iscrivono a scuola, diminuisce il numero di insegnanti di sostegno. Salta nella migliore delle ipotesi il rapporto alunno disabile / insegnante di sostegno, previsto dalla legge nella misura di 1:2 (ma anche 1:1 per le forme più gravi di disabilità). Nella peggiore, si preclude il diritto il diritto alla studio degli alunni con disabilità. Su questa scia, un nuovo Je accuse che focalizza l'attenzione sulla provincia di Brescia e sugli alunni con autismo: è quello del presidente dell'associazione Autismando, Paolo Zampiceni.

Già appunto Ledha aveva qualche giorno fa aveva messo nero su bianco numeri e prospettive di miglioramento in merito al sostegno scolastico in Lombardia. A parere dell'associazione infatti sono 3.600 gli insegnanti di sostegno mancanti: dalle tabelle dell'organico di fatto emanate dall'Ufficio Scolastico regionale, infatti, risulterebbe che il numero di alunni con disabilità iscritti nelle scuole lombarde è ancora aumentato, passando dai 28.685 dello scorso anno scolastico ai 30.470 di quest'anno. Un aumento non corrisposto da personale di sostegno: sono 11.622 le cattedre assegnate. 42 in meno dello scorso anno: il rapporto "tra alunni con disabilità e insegnanti di sostegno passa da 1:2,18 a 1:2,62", era la conclusione della Ledha riferendosi in generale al caso Lombardo.

Brescia però conferma la tendenza e lancia anche un grido di allarme sulle disabilità più gravi: in primis, l'autismo. Un allarme che sembra non suonare nel mese di agosto, ma che a settembre, benché sia sempre possibile attuare assegnazioni aggiuntive, metterà in allarme centinai di famiglie: già lo scorso anno, infatti, Autismando e altre realtà associative bresciane avevano sottolineato l'inadeguatezza del rapporto insegnanti di sostegno/alunni disabili (1: 2,482) con una perdita, fatte le dovute proporzioni, di circa 112 cattedre rispetto all'anno precedente. "Purtroppo, nonostante le rassicurazioni più volte ribadite anche da parte del ministro Mariastella Gelmini rispetto all'assenza di tagli sul sostegno scolastico, ci troviamo nuovamente - ha spiegato il presidente di Autismando, Paolo Zampiceni - a segnalare una situazione in ulteriore peggioramento rispetto a quanto rilevato un anno fa".

"Dal documento di assegnazione dei posti di sostegno in Regione Lombardia - scrive ancora Zampiceni - si rileva che in tutte le province c'è un peggioramento del rapporto numerico insegnanti/alunni certificati che, sul territorio regionale, è passato da 1 su 2,32 dell'anno scolastico 2009/2010 all' 1 su 2,46 dello scorso anno 2010/11, fino all'attuale 1 su 2,61". "In pratica - ha poi aggiunto per spiegare - risultano assegnate in Lombardia 11.622 cattedre, praticamente come nello scorso anno, a fronte di un aumento di circa 1.785 alunni con certificazione di handicap (+6,2%) passati da 28.685 a 30.470. Se a questi dati si applicasse il rapporto 1 a 2, previsto dalla Finanziaria di alcuni anni fa e confermato successivamente, nonché citato come parametro di riferimento dalla Circolare Ministeriale n. 63 del 13/7/2011 sull'adeguamento degli organici di diritto alle situazioni di fatto per l'anno scolastico 2011/2012, mancherebbero all'appello circa 3.570 cattedre".

E nello specifico Brescia e gli alunni con autismo. "Tale situazione si rispecchia nella realtà della Provincia di Brescia - è ancora il commento di Zampiceni - dove l'assegnazione prevista è di 1.311 cattedre a fronte di 3.460 alunni bresciani con certificazione di handicap, quindi con un rapporto insegnanti/alunni certificati di 1 a 2,64; un dato che, oltre ad essere peggiore rispetto alla media regionale, rimanda ad una carenza di 419 cattedre se confrontato con il rapporto 1 a 2 ricordato sopra. A ciò si aggiunge che una buona parte di questi 1311 insegnanti, sicuramente superiore al 40%, saranno precari con incarico annuale quindi con limiti oggettivi nel garantire la continuità dell'intervento". Nella provincia di Brescia gli alunni con disabilità sono aumentati del 7,6% quest'anno (la media regionale è del 6,2) e a preoccupare sono i casi più gravi, laddove è bene ipotizzare un servizio di sostegno che tenga conto di un rapporto 1:1, ovvero quello relativo alle disabilità più gravi. In primis, l'autismo.

"E' vero - scrive Autismando - che tutti i documenti del Ministero ricordano ai Dirigenti delle diverse articolazioni delle istituzioni scolastiche quanto stabilito dalla sentenza la n. 89 del 22 febbraio 2010 della Corte Costituzionale, cioè la possibilità di stabilire ore aggiuntive o posti di sostegno al fine di assicurare una specifica forma di tutela ai disabili in condizione di particolare gravità, ma gli stessi documenti ricordano anche che i posti di sostegno concorrono a raggiungere l'obiettivo di contenimento della spesa e, purtroppo, l'esperienza maturata in questi anni evidenzia che molto spesso far riconoscere tale possibilità/diritto da parte delle famiglie passa attraverso i ricorsi presentati ai Tribunali Amministrativi Regionali". "E' difficile pensare - conclude l'associazione - che quanto segnalato non avrà una ricaduta negativa sull'offerta scolastica verso i bambini/ragazzi disabili iscritti e verso le loro famiglie". Per informazioni: http://www.autismando.it/


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