Lunedì 18 luglio è stato inaugurato a Latina, in località borgo Sabotino, il "Villaggio della Legalità" intitolato a Serafino Famà, avvocato di Catania vittima della mafia, alla presenza della figlia Flavia. L'area confiscata è di oltre quattro ettari e si trova a meno di un km. dalla centrale nucleare ormai dismessa, un terreno acquisito dal Comune di Latina, recentemente assegnato in gestione a Libera dal commissario prefettizio Guido Nardone, da riconvertire in centro polivalente per i giovani e gli immigrati con l'intento di dare un segnale forte e preciso di legalità all'intero agro pontino, dove le infiltrazioni criminali purtroppo rappresentano un fenomeno assodato.

Alla inaugurazione hanno partecipato Don Luigi Ciotti, presidente di Libera, il prefetto di Latina Antonio D'Acunto, il magistrato Stefano Amore, la coordinatrice e responsabile nazionale di Libera Gabriella Stramaccioni, Alberto Spampinato della neo associazione Ossigeno per l'Informazione, il maestro Ambrogio Sparagna, noto musicista pontino direttore dell'Orchestra Popolare Italiana e l'assessore Patrizia Fanti in rappresentanza del Comune.  

Molte le associazioni di volontariato che hanno aderito all'iniziativa quali l'AGESCI, l'AIFO, il Nucleo Operativo AIRONE, la Caritas, la Chiave d'Oro, il comitato pontino in difesa dell'acqua pubblica e contro l'energia nucleare, Diafhorà, Domus Mea, il Gruppo di Soccorso Pontino (protezione civile), la Lega per l'Ambiente e l'ONDA con buona parte di esse che ha allestito apposito stand espositivo. La comune finalità, per niente ambiziosa, è quella di riconvertire il terreno confiscato e restituirlo, quanto prima, alla socialità: già dal prossimo mese di agosto il Villaggio sarà aperto all'iniziativa di carattere nazionale "E-State Liberi!!!" con campi di volontariato, di formazione e di studio aperti ai giovani provenienti da tutta Italia.

Don Luigi Ciotti ha poi lanciato un forte richiamo affinché "nonostante i numerosi cattivi esempi di etica pubblica, ciascuno si metta finalmente in gioco per realizzare un vero cambiamento, mentre la ELLE di Latina deve avere d'ora in poi il significato della legalità e della libertà, con l'impegno da parte di tutti di liberare chi purtroppo non lo è, perché vittima di ecomafie, dell'usura, della tratta delle prostitute o del gioco d'azzardo".
Il presidente di Libera ha inoltre ricordato la nobile figura di un anziano parroco di campagna, Don Cesare Boschin, massacrato e incaprettato nel 1995 a borgo Montello perché reo di aver indagato sul traffico di rifiuti che si consumava nella vicina discarica.
Successivamente Flavia Famà, con la voce rotta dall'emozione, ha ricordato il padre, integerrimo e stimato avvocato di Catania, vittima innocente della mafia.

L'incontro è stato moderato da Antimo Turri, referente di Libera per Latina, mentre il responsabile provinciale di AIFO Latina Libero Ponticelli ha sottolineato la ricchezza inestimabile che viene dalla diversità e gli sforzi fatti da tutte le associazioni via via menzionate per rendere accogliente questo territorio, invitando nel contempo tutte le autorità presenti a non lasciare in futuro soli i volontari. Una festosa cena comunitaria all'insegna della solidarietà e il successivo applauditissimo concerto, tra lo sventolio dei vessilli delle associazioni, hanno infine concluso la serata, nel corso della quale lo slogan più volte ricordato è stato: "la dignità e la libertà non si comprano al supermercato".

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