Uno dei temi cardine dei quali si è parlato durante il Convegno Internazionale di Ai.Bi., è il passaggio del testimone ai giovani nella lotta contro l'abbandono. Per questo, abbiamo ritenuto importante riportarvi la testimonianza di un giovane ragazzo adottato, Marco Carretta, che si è fatto portavoce della voglia di molti altri ragazzi di farsi sentire.
Come è nato il progetto di Ai.Bi. G?
Questa iniziativa è nata nel Novembre del 2010 ad Assisi, in concomitanza dell'incontro nazionale che Ai.Bi. ha tenuto li. Il tutto è partito da un questionario che il Presidente di Amici dei Bambini ha inviato a noi ragazzi di Ai.Bi., adottati, in affido ma anche figli biologici che vivono in una famiglia "allargata".
Nel questionario c'erano domande incentrate sull'adozione, sull'affido e su cosa noi giovani potevamo fare per Ai.Bi.; cosa potevamo proporre all'Associazione e a tutti gli Enti che seguono il discorso dell'accoglienza. Dalle risposte, è emerso che si parlava molto di ciò che gli adulti potevano dare a noi giovani ma non del contrario. Da li è nata la domanda di alcuni di noi: "Perché non fare noi giovani qualcosa per i giovani stessi che vivono in difficoltà?". Cosi' è nato tutto.
Come è proseguito il vostro impegno?
Insieme ad altri 8 ragazzi e al Responsabile dell'Area Italia di Ai.Bi,, abbiamo gettato le basi per creare il nostro gruppo di aggregazione giovanile. Abbiamo dato vita ad uno statuto dove sono esposte le nostre idee, la nostra mission, i nostri obiettivi.
Qual è la vostra mission?
La lotta alla solitudine per i giovani meno fortunati. Nessun ragazzo in difficoltà deve essere solo. Un ragazzo in affido o adottato ha una ferita nell'anima profondissima, si pone delle domande, non ha stima in se stesso, ha vissuto personalmente il male dell'abbandono, per questo ha bisogno di chi gli tende una mano.
Cosa avete fatto in questi primi mesi di vita?
Abbiamo creato lo statuto della nostra Associazione, la nostra pagina face book, siamo cresciuti come numero di ragazzi impegnati in Ai.Bi. G. In più c'è stato il nostro primo incontro "ufficiale" a Bergamo a Gennaio. Insomma ce la stiamo mettendo tutta per crescere e farci conoscere!
Obiettivi e speranze per i prossimi mesi?
Avere una sede tutta nostra, crescere nel numero e avere rappresentanti non solo in Lombardia ma in tutta Italia in modo da dar vita a quella rete di giovani che insieme ce la può fare.
Quindi nel 2036 sarete voi giovani di Ai.Bi. a sconfiggere l'abbandono?
Il Presidente Marco Griffini ha lanciato la sfida, noi la stiamo raccogliendo e speriamo che fra 25 anni l'abbandono sarà solo un ricordo.