Fino al mese di ottobre: campi di volontariato, escursioni, dibattiti e incontri pubblici per accendere i riflettori sul consumo di suolo e il turismo pirata sulle Alpi.
"Il consumo di suolo rischia di diventare protagonista dell'estinzione dell'agricoltura nei fondovalle alpini".
Legambiente consegna la pagella alle Alpi italiane e piovono promozioni ma anche pesanti bocciature. Parte oggi, infatti, la decima edizione della Carovana delle Alpi che per tre mesi si muoverà lungo tutto l'arco alpino per assegnare le bandiere verdi e nere: i vessilli con cui ogni anno l'associazione premia le buone pratiche nelle località montane e denuncia le situazioni più significative di degrado e cementificazione. La campagna di Legambiente effettuerà il suo annuale "check up" dell'ambiente alpino sollecitando i cittadini, le forze economiche e le istituzioni a rendersi protagoniste della sfida della qualità ambientale sulle nostre montagne.
"Come testimoniano le segnalazioni che abbiamo raccolto - dichiara Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente -, le Alpi e le aree montane in genere continuano a essere prive di appropriate politiche, su cui governo e regioni sono latitanti, ma molti dei fatti che denunciamo ci parlano anche della mancanza di una visione alpina che superi i confini nazionali. Dalla gestione faunistica, alle grandi vie di comunicazione e alle reti energetiche, le grandi sfide di sostenibilità non conoscono frontiere nazionali, è sempre più urgente e necessario che ogni Paese faccia la sua parte nel tavolo di lavoro della Convenzione Internazionale per la Protezione delle Alpi. A partire dall'Italia, che ha sottoscritto la Convenzione nel 1999, ma non ne ha ancora ratificato i protocolli d'attuazione".
Sono in totale 18 le bandiere, tra verdi e nere, che verranno consegnate dagli ambientalisti nel corso delle iniziative che promuovono le buone pratiche in montagna. Ben 9 vessilli quest'anno andranno ai "pirati" delle Alpi. Di questi, 3 sono stati assegnati a località montane in Lombardia, 2 al Piemonte, 2 al Trentino Alto Adige e le ultime 2 a Veneto e Friuli Venezia Giulia. Al primo posto tra le minacce c'è l'aggressione urbanistica ai fondovalle.
"Abbiamo voluto puntare l'attenzione sul pessimo stato in cui versano i grandi territori dei fondovalle alpini - dichiara Damiano Di Simine, responsabile dell'Osservatorio Alpi di Legambiente - spesso si associa il consumo di suolo alle grandi aree metropolitane, ma la situazione sta diventando sempre più allarmante anche negli stretti corridoi vallivi in cui vive la grande maggioranza della popolazione delle Alpi. Le regioni che hanno sviluppato analisi sull'uso del suolo nelle aree montane, come la Lombardia e l'Alto Adige forniscono dati gravissimi: il territorio di fondovalle è una risorsa in esaurimento, a essere intaccati sono i suoli più fertili, di importanza strategica per l'agricoltura e la zootecnia montana. Fermare il consumo di suolo è una vera e propria emergenza nazionale, perfino all'interno dei territori montani dell'arco alpino".
Il fondovalle osservato speciale, dunque, come nel caso delle bandiere nere assegnate ai comuni della Valchiavenna, in provincia di Sondrio per avere previsto nei loro piani urbanistici nuove aree residenziali e industriali destinate a compromettere zone preziose di una delle piane agricole meglio conservate delle Alpi centrali. Il cemento di fondovalle è anche quello delle grandi infrastrutture, come l'autostrada Alemagna di cui si vagheggia da decenni in Veneto per collegare Belluno a Monaco di Baviera, sebbene i vicini austriaci già da tempo abbiano opposto un chiaro veto alla realizzazione di nuove autostrade di attraversamento alpino. Un'ipotesi insostenibile anche economicamente, che ha come sostenitore l'attuale Presidente della Regione Luca Zaia. Ma c'è spazio anche per la denuncia di progetti che spargono cemento in alta quota. Come a Selvino, in Provincia di Bergamo, dove un accordo di programma prevede la realizzazione di un gigantesco impianto sciistico coperto (sky dome), o in Valmalenco (SO), una valle montana già violentata dalle troppe cave e da tempo nel mirino della speculazione immobiliare.
Dalle Alpi non arrivano solo brutte notizie. Nove bandiere verdi sono state selezionate per premiare progetti che mettono in campo politiche virtuose. In molti di questi casi, amministratori e cittadini si sono fatti carico dei bisogni della propria comunità e hanno saputo interpretarli in modo creativo riuscendo a incrociare il desiderio di sviluppo sociale e civile con la conservazione degli ambienti naturali più preziosi, quelli che se preservati sostengono l'identità e la coesione di una comunità. Emblematica la bandiera consegnata, fuori dai confini nazionali, al Dipartimento del Territorio del Canton Ticino e al municipio di Arogno (CH) per aver deciso di risolvere il problema dell'ecomostro della Sighignola in Val Intelvi (CO), struttura che ricade in gran parte in territorio italiano, recuperando il "balcone d'Italia" compromesso dal cemento. Un riconoscimento è andato anche al Comune di Cevo (BS), che grazie all'utilizzo delle energie rinnovabili l'intero paese è diventato autosufficiente per il fabbisogno di elettricità. Bandiera verde anche alla comunità S'Antonio/Oltreacqua di Tarvisio, in Friuli Venezia Giulia, per la sua opposizione a una Variante Urbanistica che apre le porte al cemento in pregiate aree agricole, e alla fondazione Nuto Revelli per il notevole intervento di recupero e animazione culturale del borgo di Paralup (CN)
Le bandiere di Carovana delle Alpi 2011
BANDIERE NERE
AL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA
Per la cancellazione del Corso di Laurea in Scienze e Cultura delle Alpi dell'Università di Torino.
AL PREFETTO DI TORINO
Per non aver dato adeguate disposizioni di tutela a protezione del Museo Archeologico di Chiomonte dai danneggiamenti causati dai lavori per la linea Alta Velocità Torino - Lione.
AL COMUNE DI CHIAVENNA E AL COMUNE DI GORDONA (SO)
Per avere previsto nel proprio piano urbanistico nuove aree residenziali e industriali di dimensioni ingiustificate, destinate a compromettere aree finora preservate dalla cementificazione.
AL COMUNE DI SELVINO CON PROVINCIA DI BERGAMO E REGIONE LOMBARDIA
Per aver promosso un accordo di programma per la realizzazione di un gigantesco impianto sciistico coperto (sky dome), sito in un territorio montano già provato da anni di speculazione edilizia.
ALL'UNIONE DEI COMUNI DELLA VALMALENCO
Per il protocollo d'intesa predisposto e indirizzato alla Provincia di Sondrio che ripropone una valorizzazione turistica a colpi di seconde case, piste da sci e campi da golf in alta quota.
AL PRESIDENTE DELLA REGIONE VENETO
Per aver riproposto, in continuità con la precedente Giunta Regionale, il prolungamento di un'opera inutile e dannosa al territorio bellunese come l'Autostrada A27 (Alemagna).
ALLA LEGA NORD DEL TRENTINO
Per la insulsa provocazione di inserire carne di orso bruno nel menu di una festa di partito.
AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO
Al presidente della Provincia di Bolzano, è primariamente ascrivibile la causa dell'attuale stato di stallo del Parco Nazionale dello Stelvio, che da gennaio 2011 è privo di un ente di gestione, in attesa dello smembramento in tre distinti parchi regionali.
ALLA GIUNTA REGIONALE DEL FRIULI-VENEZIA GIULIA
Per aver espresso parere favorevole di compatibilità ambientale sul progetto privato relativo all'elettrodotto a 220 kV tra Somplago (UD) e Würmlach (Austria).
BANDIERE VERDI
AL COMUNE DI PIGNA (IM)
Motivazioni: per avere avviato una politica fortemente proiettata alla valorizzazione del territorio e della storia della propria comunità integrandola con una politica di rispetto ambientale.
ALLA FONDAZIONE NUTO REVELLI
Motivazioni: per la rivitalizzazione della borgata Paralup attraverso il recupero della memoria storica, insieme a quella architettonica, e per le importanti iniziative culturali ivi organizzate.
AL COMUNE DI USSEAUX (TO)
Motivazioni: per le molteplici attività e i progetti realizzati per la salvaguardia dell'ambiente e la valorizzazione sostenibile del territorio.
ALLA LATTERIA SOCIALE MONTANA DI SCALVE (BG) E ALLA COOPERATIVA "IL TESORO DELLA LUNA" DI CORNA IMAGNA (BG)
Per l'intraprendenza di attività cooperative che promuovono le produzioni agroalimentari di qualità, supportando imprese economiche che recuperano la partecipazione e il legame con il territorio in aree montane periferiche.
AL DIPARTIMENTO DEL TERRITORIO CANTON TICINO E AL MUNICIPIO DI AROGNO (CH)
Per aver saputo risolvere con impegno e determinazione la annosa vicenda dell'ecomostro della Sighignola, recuperando il 'balcone d'Italia' compromesso dall'errore umano e dal cemento.
AL COMUNE DI CEVO (BS)
Per l'impegno, assunto con metodico piglio imprenditoriale, a rendere l'intero comune totalmente autonomo per il proprio fabbisogno di elettricità derivandola da fonti energetiche rinnovabili.
AD ATTILIO BENETTI
Per l'attività scientifica di studio, ricerca e catalogazione di reperti fossili, e per la passione dimostrata nei confronti della sua terra.
ALLA COMUNITÀ DI S. ANTONIO/OLTREACQUA (TARVISIO)
Per essersi opposta ad una Variante Urbanistica che, rendendo edificabili alcuni terreni di proprietà comunale, avrebbe comportato la riduzione delle superfici agricole di una delle ultime zone di Tarvisio non ancora invase dal cemento.
ALLA COMUNITA' DI CERCIVENTO (UD)
Per la battaglia in difesa del mantenimento della gestione diretta dell'acqua che si è clamorosamente espressa nel risultato di alta partecipazione al voto nei recenti referendum di giugno.