ROMA - "Guidare coi piedi" non è più sinonimo di guida da principianti. Guidare con i piedi, per chi ha una disabilità agli arti superiori, si può e lo ha dimostrato David Rivas, madrileno di 33 anni che pochi giorni fa ha preso la patente guidando con il solo utilizzo dei piedi. A raccontare questo traguardo è il quotidiano spagnolo El Pais. David è nato senza il braccio destro mentre il sinistro non si è sviluppato, per questo l'unica possibilità che aveva di guidare un'auto era legata all'utilizzo dei suoi piedi. Un sogno che si è trasformato in realtà quando ha saputo dell'esistenza, poco lontano da casa, di una scuola guida che gli avrebbe permesso di provarci. E David non si è lasciato sfuggire l'occasione: ha chiesto un mese di permesso all'azienda per cui lavora e si è buttato anima e corpo in questa avventura.
La storia di David ha fatto già il giro del mondo, ma non è il primo caso in Europa. Il primato è dell'artista italiana Simona Atzori che dopo una battaglia lunga un anno è riuscita a prendere la patente nel 2004. Ballerina e pittrice senza braccia, la sua è stata una grande conquista. La legge italiana, infatti, consentiva di guidare senza braccia soltanto con una tipologia di adattamento della vettura, mentre la Atzori ha dato prova di poter guidare con altre tipologie di modifiche. Per David, invece, sono servite quasi dieci ore al giorno di allenamento pressoché quotidiano per imparare a condurre l'auto con i soli piedi, ma alla fine David ce l'ha fatta. Alla prova pratica ha dimostrato di padroneggiare il veicolo anche in condizioni di traffico intenso. La prova di guida, infatti, è stata eseguita su un percorso complesso. David ha guidato per più di 50 minuti nel centro di Bilbao e anche sull'autostrada, ma soprattutto durante l'ora di punta dando prova di una destrezza che ha stupito gli stessi insegnanti, come ha affermato Jose Mari Andrea, professore e presidente della scuola guida, al quotidiano spagnolo. All'auto guidata da David sono state applicate delle tecnologie particolari che consentono di guidare utilizzando una sorta di joystick e comandi per l'accelerazione e il freno, il tutto al posto dei soliti pedali. "Ha dimostrato una sicurezza totale - ha affermato Mari -. Un esempio importante per gli altri disabili". Ma come spesso accade, dietro un grande uomo c'è una grande donna e anche per David è stato così. A sorreggerlo in questa sua sfida c'è stata la sua ragazza, Bea, paraplegica, che lo ha sorretto in questa prova incoraggiandolo costantemente fino a raggiungere un primato europeo del tutto particolare.