L'UNICEF, il Ministero della Sanità del Kenya e l'Organizzazione Mondiale della Sanità - OMS hanno lanciato questa settimana una campagna di vaccinazione per i bambini ospiti dei campi profughi di Dadaab, nel nord del Kenya.

La campagna, parte di un intervento di prevenzione su scala regionale, si rivolge a 215.000 bambini sotto i cinque anni, e prevede la vaccinazione contro morbillo e poliomielite, insieme alla somministrazione di vitamina A e di medicine contro i parassiti intestinali.

Già la scorsa settimana le vaccinazioni erano iniziate nel Sud della Somalia, dove la copertura vaccinale è di appena il 26%, uno dei tassi più bassi al mondo.

Entro domani saranno stati vaccinati 40.000 bambini e 46.000 donne che vivono in sovraffollati centri di accoglienza per sfollati in otto distretti della regione di Mogadiscio, capitale della Somalia,

Nella regione di Gedo, stanno per essere avviate  le vaccinazioni contro morbillo e tetano, associate alla distribuzione di vitamina A e di farmaci contro i parassiti intestinali. Ne beneficeranno 6 distretti, in cui vivono 55.000 bambini sotto i cinque anni e 72.580 donne in età fertile.

L'accesso a queste aree è stato garantito dalle milizie locali e l'UNICEF, in collaborazione con l'OMS, spera di poter espandere ad agosto gli interventi alle regioni di Galgaduud, Benadir, Baia, Bakool, Hiran, basso Shabelle e Juba. Il piano è quello di diffondere la copertura dal morbillo a tutti i bambini da 0 a 15 anni, raggiungendo così un totale di 2,5 milioni di bambini.

Prevenire le epidemie

Casi di morbillo sono stati confermati a Mogadiscio, così come casi di diarrea acuta a Mogadiscio, Afgoye, Baidoa, e nelle regioni del basso Shabelle.

Con una massa enorme di persone in movimento, tra profughi al di là delle frontiere e sfollati interni, la sfida è raggiungere tutti i bambini e i ragazzi, per prevenire nuovi focolai di infezioni che potrebbero degenerare in epidemie.

In molte delle zone più colpite, le organizzazioni umanitarie partner dell'UNICEF sono già impegnate al massimo per far fronte al gran numero di persone che hanno bisogno di assistenza di ogni genere.

«Questa è una crisi generale per la sopravvivenza dei bambini», afferma Elhadj As Sy, direttore dell'UNICEF per Africa orientale e meridionale. «I bambini non muoiono solo perché non hanno cibo a sufficienza. In vari stadi di malnutrizione, sono più vulnerabili a malattie e infezioni. La sfida aumenta con il peggiorare dello stadio di malnutrizione e il pericolo per i bambini sale sempre di più».

La campagna vaccinale nel Nord del Kenya, che inizia oggi, continuerà fino a venerdì e raggiungerà i bambini di Garissa, Fafi, Lagdera e Wajir meridionale.

L'UNICEF ha fornito i vaccini contro morbillo e polio, insieme a vitamine e antiparassitari. Cura anche la mobilitazione sociale delle comunità per assicurarsi che le persone siano informate dell'importanza di sottoporsi alla vaccinazione.

Il morbillo, una malattia altamente contagiosa, rappresenta una seria minaccia in quanto può diffondersi rapidamente in condizioni di sovraffollamento ed igiene precaria, e può essere letale per i bambini già indeboliti dalla malnutrizione.

Il morbillo riduce la resistenza di un bambino alle malattie e lo espone maggiormente al rischio di decesso quando è malnutrito e soffre di altre malattie. La vitamina A viene somministrata durante le emergenze per aumentare le difese immunitarie e la probabilità di sopravvivere in condizioni di vita disagiate. Un bambino carente di vitamina A è esposto ad un rischio maggiore del 25%  di morire per  morbillo, malaria o diarrea.

L'UNICEF stima che avrà bisogno di 300 milioni dollari nei prossimi sei mesi per sostenere le massicce operazioni umanitarie destinate ai bambini nelle zone colpite dalla siccità nel  Corno d'Africa.

L'attenzione si concentra sulla fornitura di interventi integrati che affrontino diversi aspetti della sopravvivenza e dello sviluppo di un bambino compresa la fornitura di servizi sanitari e la vaccinazione

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