È morto questa notte Boris Biancheri, Presidente dell'Istituto per gli Studi di Politica Internazionale dal 1997. L'impulso che Biancheri ha dato al rilancio dell'attività dell'ISPI negli ultimi 15 anni è stato un contributo alla proiezione internazionale di Milano e dell'Italia intera, grazie alla grande esperienza da lui maturata nell'arco di una carriera diplomatica che dal 1956 lo ha portato da Atene a Tokyo, da Londra a Washington. Senza dimenticare i prestigiosi incarichi ricoperti in seno al Ministero degli Affari Esteri, tra cui quelli di Direttore Generale degli Affari Politici e Segretario Generale.
Tutti quelli che hanno lavorato all'ISPI ricorderanno sempre le qualità umane e i tratti da gentiluomo di un diplomatico che ha parlato con i grandi del mondo ma ha sempre saputo rivolgersi anche a giovani e meno giovani, diplomatici o ricercatori che fossero, trasmettendo l'esperienza accumulata come protagonista di fasi storiche della politica estera italiana ed europea. Un'esperienza, quella di Biancheri, che si ritrova negli innumerevoli saggi ed analisi prodotti per l'ISPI e a nome dell'Istituto. E un'umanità che si ritrova anche nei romanzi scritti negli ultimi anni, di cui andava particolarmente fiero.
«"Elogio del silenzio" è l'ultimo romanzo che il Presidente Biancheri ha scritto e presentato in ISPI. Un messaggio di saggezza in un paese come l'Italia, che oggi vive di rumore e toni troppo alti, spesso inutili. Un'eredità che l'ISPI si impegna a raccogliere, continuando a coltivare gli insegnamenti e l'esempio di un diplomatico, ma soprattutto di un uomo, che ha dato un'impronta speciale e uno stile alto alla vita dell'Istituto negli ultimi 15 anni », dichiara Paolo Magri, Direttore dell'ISPI.