«E' venuto il momento che i nuovi sacrifici richiesti all'Italia dalle congiunture internazionali siano caricati responsabilmente sulla parte di Paese più ricca, sulle grandi rendite, i grandi patrimoni non produttivi».

Lo afferma il presidente nazionale delle Acli, Andrea Olivero, che a fronte degli annunci di tagli aggiuntivi alla manovra finanziaria presentata dal Governo sostiene la proposta di una "patrimoniale solidale" per i redditi più alti. 

«Le Acli - spiega Olivero - apprezzano e riconoscono lo sforzo di responsabilità compiuto in queste ora da maggioranza e opposizione su sollecitazione del Presidente della Repubblica. E' bene che la manovra sia approvata in poche ore, ma c'è ancora margine per interventi correttivi doverosi e necessari».  

«Il Paese non è più in grado di sostenere tagli e interventi sulle fasce più deboli della popolazione. La concentrazione della ricchezza nelle mani di poche famiglie non è solo una un'offesa al senso di giustizia e alla coesione sociale, ma rappresenta oggettivamente un ostacolo alle prospettive di crescita. L'introduzione di un'imposta patrimoniale solidale sui redditi più alti che non producono lavoro sarebbe una misura funzionale sia alla riduzione del debito pubblico che allo sviluppo dell'economia e dei consumi».

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