Secondo le stime dell'UNICEF,
oltre due milioni di bambini nel
Corno d'Africa risultano malnutriti e bisognosi di urgenti aiuti salvavita, se vogliono sopravvivere alla
siccità che ha colpito la regione.
Mezzo milione di essi si trova ad affrontare un
imminente pericolo di vita, con rischio di conseguenze permanenti sullo sviluppo fisico e mentale.
Questa crisi -
la peggiore da 50 anni, in una regione che pure ha familiarità con la siccità - ha colpito soprattutto
Kenya, Somalia, Etiopia e
Gibuti.
I
tassi di malnutrizione acuta nel nord del Kenya sono ora superiori al 25%, con punte di quasi il 40% nel distretto di
Turkana.
L'UNICEF stima che un totale di
10 milioni di persone abbiano già bisogno di assistenza umanitaria.
I rincari nei
prezzi dei beni alimentari e la prolungata siccità stanno peggiorando una situazione già drammatica per molte famiglie bisognose di cibo e acqua.
Migliaia di famiglie stanno attraversando il confine dalla Somalia. L'UNICEF e altre agenzie umanitarie hanno istituito
centri nutrizionali di emergenza nei paesi vicini.
Il numero dei profughi è in crescita, con circa 10.000 persone in arrivo ogni settimana a
Dadaab, al confine tra Somalia e Kenya.
La minaccia di malattie per bambini piccoli e già indeboliti è causa di particolare preoccupazione: per l'UNICEF è urgente portare avanti
campagne di vaccinazione per i bambini.
L'UNICEF, le agenzie governative, le Organizzazioni non governative e le altre Agenzie delle Nazioni Unite lavoreranno nei prossimi giorni nei settori vitali di acqua, cibo e igiene per scongiurare una emergenza di massa.
Tuttavia, la carenza di finanziamenti, e in alcune zone l'impossibilità di muoversi in condizioni di sicurezza minacciano di interrompere questi servizi essenziali.
L'UNICEF ha fatto appello alla comunità internazionale per i donatori per
31,9 milioni di dollari per i prossimi tre mesi per fornire aiuti salva-vita per milioni di bambini e donne colpiti dalla crisi.