Roma, 8 luglio 2011 - A sei mesi esatti dallo storico referendum che ne ha sancito l'indipendenza dal Nord con una maggioranza schiacciante (il 98,83 per cento dei circa quattro milioni di votanti), domani, sabato 9 luglio, nasce ufficialmente il nuovo Stato del Sud Sudan, il 54esimo Paese dell'Africa e 193esimo del mondo. «Il nuovo Stato nasce nudo: poverissimo, indigente, senza strutture governative capillari, senza strade e senza personale sanitario - spiega Tommy Simmons, direttore generale di AMREF Italia - Ma anche pieno di progetti e di speranza di riuscire a costruire un futuro diverso, all'interno di un contesto finalmente pacifico».

Sul Sud Sudan pesano ancora le ferite profonde inferte da decenni di guerra civile. Quella più lunga e sanguinosa, scoppiata nel 1983, ha causato la morte di circa due milioni di persone, quattro milioni di sfollati, la distruzione quasi totale di scuole, strade, ponti, ospedali, e l'esodo all'estero della maggior parte del personale sanitario. Le conseguenze del conflitto continuano a riflettersi negli indicatori sanitari, tra i peggiori del mondo: il 48 per cento dei bambini sotto i cinque anni è malnutrito, tre su quattro non sono vaccinati contro il morbillo, e il 95 per cento dei parti non è assistito da staff specialistico. La percentuale di casi di mortalità materna è la più alta al mondo: secondo dati delle Nazioni Unite, una donna su sette rischia di morire per parto o complicazioni in gravidanza.

«AMREF partecipa in modo concreto alla costruzione del nuovo futuro del Sud Sudan - sottolinea Simmons - formando personale medico, necessario ed essenziale sia per costruire l'ossatura di un sistema sanitario degno di questo nome sia per offrire alla popolazione i primi e vitali servizi di assistenza: cure immediate contro le malattie più gravi, vaccinazioni contro le principali malattie infettive che ancora falcidiano i bambini, assistenza alle partorienti che continuano a soffrire la mancanza di servizi di ostetricia e ginecologia».

Fin dal 1998, a guerra ancora in corso, AMREF sostiene l'Istituto Nazionale di Formazione Sanitaria di Maridi, l'unico centro di formazione istituzionale per assistenti medici in Sud Sudan. Gli assistenti medici formulano diagnosi, praticano operazioni chirurgiche di base come parti cesarei e appendiciti, insegnano educazione sanitaria comunitaria e gestiscono piccole strutture locali. Sono, in sostanza, i medici del Sud Sudan, addestrati però con un decimo dei costi di formazione di un dottore e nella metà del tempo. Dall'inizio dei corsi, all'Istituto di Maridi se ne sono diplomati circa 300, più del 70% di tutti quelli attualmente presenti in Sud Sudan. 

Intanto resta alta la tensione per il controllo della regione di confine dell'Abyei, la più ricca di petrolio e dunque la più contesa tra il Nord e il Sud. I sei mesi trascorsi dal referendum di gennaio, infatti, non sono stati sufficienti per risolvere definitivamente la questione e l'ultimo accordo, siglato il 21 giugno, è stato raggiunto soltanto dopo settimane di scontri violenti tra l'esercito del Nord e il Sudan People's Liberation Army, che hanno lasciato sul campo altre vittime.

«I giacimenti sono concentrati soprattutto nel Sud, ma è Khartoum ad avere i mezzi per utilizzarli e a offrire uno sbocco al mare - commenta Mario Raffaelli, presidente di AMREF Italia - Le due entità sudanesi, insomma, hanno tutto l'interesse a collaborare. La situazione, però, continua a essere delicata e per evitare una nuova escalation violenta è fondamentale che l'attenzione e il sostegno della comunità internazionale non vengano meno anche dopo la nascita del nuovo Stato del Sud».


In allegato una scheda di approfondimento sul Sud Sudan e l'immagine del fotografo Marco Di Lauro scelta da AMREF per celebrare la nascita del nuovo Stato. Alcune fotografie in alta risoluzione possono essere scaricate dalla cartella online all'indirizzo https://safesync.com/!#/LMDzPMTC/Lavoro/AMREF/Fotografie/Sud%20Sudan/ . All'interno della stessa cartella è disponibile un video di tre minuti creato con una selezione delle immagini del reportage realizzato da Marco Di Lauro in Sud Sudan per Getty Images. 


AMREF, fondazione africana per la medicina e la ricerca, è stata fondata a Nairobi nel 1957 ed è la principale organizzazione sanitaria no profit del continente. Oggi impiega in Africa oltre 800 persone, per il 97% africani, e gestisce circa 140 progetti di sviluppo sanitario in sei Paesi (Etiopia, Kenya, Sudafrica, Sudan, Tanzania e Uganda). Il network internazionale di AMREF è composto da 12 sedi in Europa, Stati Uniti e Canada.

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