Fashion-able Haiti è un'iniziativa a cura dell'Ambasciata di Haiti in Italia,
presentata sabato 9 luglio, in collaborazione con Alta Roma Alta Moda, con l'obiettivo di rilanciare l'economia e la rinascita del paese colpito dal terremoto attraverso la moda e la creazione di posti di lavoro, unendo la creatività degli artisti e degli artigiani haitiani nel campo della sartoria con il design italiano. Coinvolti nel progetto anche le creazioni prodotte negli atelier artigianali di AVSI a Port-au-Prince.
Una linea sinuosa. Dei particolari preziosi fatti a mano. Sono le caratteristiche dell'abito realizzato in uno di questi atelier, che a Roma sfila anche nella serata "Donna sotto le stelle" di Piazza di Spagna. Clotilde Moise, 38 anni, sarta, ha ideato e realizzato il vestito. Ha studiato taglio e cucito alla scuola Arts et Mode di Croix de Mission per quattro anni e insegnato per due. Da settembre 2010, lavora presso l'atelier come insegnante ed è coinvolta nel progetto di creazione di impiego a sostegno delle famiglie terremotate.
Fashion-able Haiti, avviato da Geri Benoit, Ambasciatrice di Haiti in Italia, prevede una linea di abbigliamento ispirata ai principi della couture italiana. I capi realizzati ad Haiti saranno venduti negli Stati Uniti, tax free, per vent'anni. Il progetto è stato reso possibile dalla legge Hope (acronimo di "Hemispheric opportunity through partnership encouragement").
Importante il rapporto dell'Ambasciatrice con l'Italia. In un'intervista a Vogue racconta: «Ho scelto l'Italia per due motivi: è il paese dove hanno sede tre importanti agenzie, Fao, Ifad e Pam; e poi c'è il papa. Il popolo di Haiti è cattolico, anche se ha profonde radici nel vudù: noi crediamo che gli spiriti delle persone scomparse che abbiamo amato ci proteggano. Ho un obiettivo importante: nutrire il mio paese nel corpo e nell'anima».
All'evento anche Alberto Piatti, Segretario Generale di AVSI, per presentare il lavoro degli ateliers d'artisanat di Port-au-Prince, che raccontano di come il popolo colpito dal terremoto non si sia fermato davanti alla catastrofe naturale ma si sia dimostrato capace di rialzarsi, riconfermando la propria dignità e il desiderio di crearsi una nuova vita. Anche attraverso il lavoro.
L'attività negli atelier permette a 25 capifamiglia e giovani del quartiere di trovare un'attività fonte di guadagno a sostegno della propria famiglia, potendo così lasciare il campo sfollati e affittare un nuovo alloggio, o riparare la casa danneggiata.
L'atelier produce principalmente abiti di uso quotidiano e divise scolastiche, ma grazie all'aiuto e all'impegno di Clotilde si è iniziata a creare una collezione di abiti di alta qualità, che vengono progettati insieme ai ragazzi dell'atelier di perlage (perline), che si occupano della decorazione.
James Lamarre, 29 anni, artigiano e artista, ha perso la propria boutique a causa del terremoto. Ora, grazie ad AVSI che lo ha invitato a partecipare alle attività di sartoria, è diventato maestro presso l'atelier di perlage e insegna a 30 giovani del quartiere di Citè Soleil la tecnica decorativa con le perline. La particolarità di questa lavorazione è soprattutto nel dettaglio estremamente curato del disegno e nei soggetti che sono riprodotti, che si ispirano alla tradizione e alla cultura popolare haitiana.
Insieme all'abito realizzato da Clotilde, all'evento di Alta Moda, anche i bracciali Rebati Ayiti creati da beneficiari vittime del terremoto e portatori di handicap che attraverso questa attività hanno avuto occasione di riprendere fiducia in se stessi e nelle proprie capacità. Il progetto è stato possibile anche grazie al supporto di Biguener Simeon, psicologo, con attività volte al reinserimento sociale di queste persone.