Gentile Prof. Pecorelli,
Gentile Prof. Rasi,
Da trenta anni AIDOS si occupa di diritti e salute sessuale e riproduttiva nei paesi in via di sviluppo e in Europa,con un approccio integrato e olistico che promuove anche l'accesso alla contraccezione moderna. AIDOS lavorain rete con il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (UNFPA) e il Dipartimento per la salute riproduttiva e laricerca dell'OMS, con organismi internazionali di ricerca, quali Population Council e il Center for ReproductiveRights di New York, e varie organizzazioni che lavorano per i diritti delle donne.
Abbiamo letto sulla stampa del parere del Consiglio Superiore della Sanità (CSS) relativo all'introduzione anchein Italia del nuovo contraccettivo d'emergenza a base di ulipristal acetato (ellaOne), per cui il CSS suggerirebbe dipoterlo prescrivere solo a seguito dell'esecuzione di un test ematico delle bHCG per escludere una preesistentegravidanza.
Posto che, trattandosi di un farmaco di nuova introduzione, riteniamo scientificamente autorevole la posizione delCSS che definisce questo farmaco un anticoncezionale d'emergenza e non un abortivo e che chiede diescludere una preesistente gravidanza, vogliamo tuttavia esprimere la nostra viva preoccupazione qualoral'esecuzione del test ematico delle bHCG fosse stabilito come un requisito imprescindibile per laprescrizione e fosse richiesto indiscriminatamente a tutte le donne che richiedessero tale nuovo farmaco,indipendentemente o meno dall'effettivo rischio di gravidanza preesistente.
Fa infatti parte del dovere del medico, a fronte della prescrizione di un qualsiasi farmaco, accertare che lapaziente in età fertile non sia in stato di gravidanza, ma questo può essere accertato ed escluso all'interno di unpercorso clinico diagnostico di responsabilità dello stesso medico, senza ricorrere sempre al test ematico bHCG.
Tale "paletto importante", come definito dalla sottosegretaria Eugenia Roccella su l'Osservatore Romano del 17giugno, per l'accesso a questo nuovo contraccettivo di emergenza non ci risulta essere stato segnalato oespressamente richiesto da altri organismi regolatori europei, e un test di gravidanza obbligatorio non è unprerequisito prescrittivo in nessun paese ove il farmaco viene attualmente commercializzato.
Ricordiamo inoltre che i paesi europei sono uniti in rete da un registro delle gravidanze commissionato propriodall'EMA per raccogliere dati relativamente al prodotto di recente immissione.
La contraccezione post coitale è infatti una metodica d'emergenza, che per definizione, non devesostituire le normali pratiche contraccettive, ma deve essere però assunta il prima possibile, e comunquenel caso di ulipristal, non oltre 120 ore.
Noi pensiamo alle donne che si rivolgono ai medici per chiedere consiglio e aiuto a seguito di un rapportosessuale non adeguatamente protetto - la rottura accidentale di un preservativo ad esempio - per le quali lacontraccezione d'emergenza rappresenta la prevenzione di una gravidanza indesiderata.
Pensiamo alle vittime di una violenza sessuale, per cui la contraccezione d'emergenza dovrebbe essere un attodovuto per cercare di evitare alla donna già violata e aggredita di dover magari subire successivamente unaprocedura abortiva qualora restasse incinta a seguito della violenza.
Pensiamo alle ragazze alle prime esperienze sessuali, che spesso non hanno ricevuto una adeguata educazionesessuale e non hanno la forza e la disinvoltura per imporre l'uso del preservativo al proprio partner, per le quali lacontraccezione d'emergenza costituisce in tal caso l'ultima strada per tentare di evitare una eventuale etraumatica esperienza di interruzione volontaria della gravidanza.
Ci chiediamo dunque perché queste donne e ragazze, per poter accedere a un nuovo contraccettivod'emergenza, debbano subire, per norma obbligatoria, un test invasivo, non sempre clinicamente necessario, eche può essere realizzato in tempi rapidi solo ed esclusivamente in strutture private organizzate, con un aumentodei costi e con il rischio di non poter usufruire appieno degli effetti del meccanismo d'azione del nuovo farmaco.
Chiediamo quindi che l'Agenzia del farmaco, che dovrà prendere nei prossimi giorni una decisione riguardo allemodalità di accesso all'ulipristal acetato in Italia, in linea con gli altri paesi europei e americani, tenga contoanzitutto della tutela della salute delle donne, della loro libera scelta e del loro diritto di utilizzare tutte le opzionicontraccettive disponibili, ivi compresa la contraccezione d'emergenza e dunque l'ulipristal acetato, noncondizionando necessariamente la prescrizione medica o l'accesso a tale nuovo farmaco all'obbligatorietà di untest di gravidanza ematico preventivo.
Ringraziamo per l'attenzione e inviamo distinti saluti,
Daniela Colombo
Presidente di AIDOS