In Val Susa, per il WWF Italia, si è avuta la rappresentazione plastica dell'incapacità delle istituzioni italiane di individuare in maniera trasparente e partecipata quali siano le priorità di intervento per la mobilità del Paese e di progettare le opere pubbliche.
IL WWF valuta che si tratti di una debacle tecnica, economica, sociale ed ambientale, di cui dovrebbero prendere atto il Governo nazionale in carica, che sta prendendo in giro la Commissione Europea sul rispetto dei tempi per la realizzazione della tratta internazionale della linea ad alta velocità Torino-Lione, e il Commissario governativo e presidente dell'Osservatorio Val Susa Mario Virano che, dopo l'intervento delle forze dell'ordine a Chiomonte lo scorso 28 giugno, dovrebbe dimettersi registrando il clamoroso fallimento di un'esperienza, che già da tempo era solo il simulacro della partecipazione. Infatti, per il WWF scelte fondamentali per il Paese non possono essere imposte con la forza e con l'occupazione militare di un territorio.
Una debacle per il Governo in carica che, al di là della spropositata forzatura del 28 giugno scorso finalizzata a realizzare la recinzione del futuro cantiere della galleria di 7,5 km de La Maddalena sul quale non esiste ancora nemmeno un progetto esecutivo, non ha potuto mantenere l'impegno assunto con la Commissione Europea dell'approvazione entro giugno del progetto preliminare del tunnel internazionale della nuova linea ad AV Torino-Lione, che ancora deve essere sottoposto su alcuni aspetti fondamentali a 60 giorni di Osservazioni nell'ambito della Valutazione di Impatto Ambientale. Un clamoroso fallimento della stessa esperienza partecipativa dell'Osservatorio Val Susa, presieduto dall'architetto Mario Virano che, inopportunamente, è anche commissario governativo alla realizzazione dell'opera. Un'esperienza che il WWF considera chiusa dal 2009 per l'incapacità nel saper individuare e realizzare le vere priorità di intervento nei collegamenti tra l'area metropolitana torinese e la Francia (adeguamento del nodo di Torino, realizzazione della cintura merci e servizio ferroviario metropolitano) e nel saper gestire un dialogo democratico con gli enti e le popolazioni locali.
Lo sta a dimostrare il fatto che per un'opera quale la linea ad AV Torino-Lione, valutata attorno ai 20 miliardi di euro (di cui 12 a carico dello Stato italiano), si sia deciso di redigere tre diversi progetti, incoerenti tra loro, e non ci sia traccia di un'analisi costi-benefici dell'opera nel suo complesso che ne dimostri l'utilità, a fronte di una linea storica esistente del Frejus ampiamente sottoutilizzata, che già oggi potrebbe ospitare un traffico merci che è 12 volte superiore a quello attuale (32,1 milioni di tonnellate l'anno, invece delle attuali 2,4 mln di t/a che transitano nel tunnel del Frejus).
Infatti, è stato presentato l'11 gennaio 2011 da LTF SpA un progetto preliminare sulla tratta internazionale, dal confine francese a Chiusa San Michele (76 km sviluppati essenzialmente in galleria) lacunoso su aspetti fondamentali - quali il trasporto e la destinazione di oltre 8 milioni di metri cubi di terre e rocce da scavo non riutilizzate - è attualmente in fase di integrazione nell'ambito della VIA. E' stato presentato il 28 marzo 2011 da RFI il progetto preliminare sulla tratta nazionale, da Chiusa San Michele a Torino, che a mala pena si può definire uno studio di fattibilità, poiché presenta calcoli sbagliati dal punto di vista tecnico per le opere civili, studi ed analisi estremamente lacunosi sugli impatti sulle acque superficiali e sotterranee, sul suolo e sottosuolo e sull'atmosfera e cartografie spesso illeggibili. Il progetto definitivo del cunicolo esplorativo de La Maddalena (Chiomonte), presentato il 17 maggio 2010, che si configura non come un'opera provvisoria per approfondire alcuni aspetti geo-tecnici, ma come vera e propria galleria di servizio definitiva del tunnel di base della tratta internazionale.
Su tutti questi aspetti il WWF, insieme a Italia Nostra, Legambiente Pro Natura, ha presentato due diffide al Ministero dell'ambiente (la prima, il 10 marzo 2011 sulla superficialità delle integrazioni presentate da LTF sulla tratta internazionale e la seconda, il 27 maggio scorso, sul cosiddetto progetto preliminare della tratta nazionale) e un ricorso al TAR che impugna la Delibera CIPE del 6 aprile 2011 che approva il progetto definitivo del c.d. cunicolo esplorativo: in realtà galleria di servizio al tunnel di base de La Maddalena.