ROMA - L'Associazione italiana persone down (Aipd) è preoccupata per il contenuto di alcune bozze dell'emanando Decreto Legge sulla manovra urgente da 47 miliardi di euro "nelle quali, oltre ai paurosi tagli alle spese sociali, sanitarie e alla scuola, si continua ad infierire sull'integrazione scolastica degli alunni con disabilità". È quanto scrivono Salvatore Nocera, responsabile dell'area normativo-giuridica dell'Osservatorio dell'Aipd sull'integrazione scolastica e il presidente nazionale dell'associazione Mario Berardi in una nota inviata alla stampa. "In tali bozze - spiega l'associazione - compare un art. 7 nel quale si stabilirebbe che le classi frequentate da alunni con disabilità con rapporto di sostegno di 1 ad 1, non avrebbero più il tetto massimo di 20 alunni, ma verrebbero trattate alla stregua di tutte le altre. Una bozza circolante ieri sera, che sembra definitiva, non presenta più questa norma che comunque sarebbe stata incostituzionale". Se così fosse, spiega l'associazione, "ci si rallegra perché a seguito di lagnanze informali fatte pervenire al Ministero si è evitato l'ennesimo colpo di mano alla qualità dell'inclusione scolastica per motivi di tagli indiscriminati".

Continua a preoccupare, invece, "la nuova norma che prevede la nomina a titolo gratuito di un rappresentante dell'Inps nelle commissioni mediche di cui all'art. 4 della legge n. 104/92, nei casi di valutazione della Diagnosi Funzionale costitutiva del diritto all'assegnazione del docente di sostegno". La norma, spiega l'associazione, "è del tutto incomprensibile in quanto, senza tener conto delle commissioni di accertamento dell'handicap ai fini scolastici di cui al Dpcm n° 185/06, confonde le commissioni di accertamento dell'handicap (di cui all'art. 4 legge n. 104/92) con le unità multidisciplinari della Asl che redigono la Diagnosi funzionale (di cui all'art. 3 comma 2 del Dpr del 24/02/1994) e con il gruppo di lavoro che valuta la diagnosi funzionale per la formulazione del Pei (di cui all'art. 12 comma 5 legge n. 104/92). Inoltre risulta errata l'affermazione che sia la diagnosi funzionale, redatta dalla sola Asl, a precostituire il diritto alla nomina di insegnanti di sostegno, dal momento che invece tale diritto risulta dalla valutazione collegiale che confluisce nel Pei (Piano educativo individualizzato), come espressamente indicato dalla Legge n° 122/10 all'art. 10 comma 5. Si confida che in sede di approvazione parlamentare del Decreto Legge questa confusione venga fugata".

Tra le perplessità sollevate da Nocera e Berardi, anche quella che definiscono "interessante ma ambigua" norma che prevede la "priorità agli interventi di formazione di tutto il personale docente sulle modalità di integrazione degli alunni disabili". "La norma è ambigua dal momento che prevede tale aggiornamento allo scopo di ridurre la richiesta di ore eccessive di sostegno. Tale norma sembra dettata più dalla necessità di ridurre la spesa per il sostegno che da quella di una effettiva, seria ed obbligatoria formazione iniziale e ricorrente in servizio dei docenti curricolari per una vera presa in carico da parte loro del progetto di integrazione scolastica, da sempre auspicata dall'Aipd e dalle altre associazioni aderenti alla Fish". Perché la norma risponda alle richieste delle associazioni, spiegano, "occorrerà verificare in concreto quale tipo di aggiornamento verrà predisposto, per quale durata formativa, con quali operatori esperti e con quale piano organizzativo che raggiunga tutti i docenti di tutte le classi che accolgono alunni con disabilità. A tale sforzo imponente il Ministero non ha saputo far fronte in tanti anni, sarebbe miracoloso che ci riuscisse nei due mesi prima dell'apertura del prossimo anno scolastico".

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