Iniziativa della sede dell'Istituto del capoluogo piemontese: una serie di incontri con i ragazzi ospiti del "Ferrante Aporti" per promuovere un sapere condiviso e partecipato sulla salute degli ambienti di vita e di lavoro, la prevenzione e la sicurezza in ambito carcerario e nell'ottica del futuro reinserimento socialeTORINO - Un ciclo di seminari per parlare di sicurezza anche con chi vive in una situazione di reclusione.

È un'iniziativa nuova e singolare quella che vede protagonista l'INAIL di Torino che, con la firma di recente protocollo d'intesa, ha deciso di "portare" la sua mission nell'Istituto di pena minorile "Ferrante Aporti" attraverso una serie di incontri con i ragazzi ospiti della struttura.

L'obiettivo è promuovere - attraverso la mediazione degli insegnanti e degli operatori in contatto con i minori reclusi - una cultura condivisa e partecipata sui temi della salute degli ambienti di vita e di lavoro, della prevenzione e della sicurezza in ambito carcerario nell'ottica del futuro reinserimento nella società.Il direttore Montrucchio: "Incidere sul futuro di questi giovani".

"È un'iniziativa che vuole guardare non solo ai luoghi classici dove si è soliti parlare di sicurezza sul lavoro, ma anche ad altre realtà come - per l'appunto - gli istituti di pena", sottolinea Tommaso Montrucchio direttore INAIL Torino. "Anche se si tratta di un istituto per minori, all'interno ci sono le stesse problematiche e le stesse tensioni che si ritrovano nelle realtà carcerarie.
Vogliamo, quindi, provare a incidere sul futuro di questi ragazzi". Secondo Montrucchio il progetto è "innovativo perché non riguarda solo i lavoratori della struttura ma tutti quelli che vivono all'interno della realtà penitenziaria: dai ragazzi agli operatori alla polizia penitenziaria". "Alla fine vorremmo creare dei circoli della sicurezza", aggiunge, "cioè gruppi misti formati dai ragazzi per implementare il concetto di sicurezza.

Il dialogo su questi temi deve essere perenne e non deve esaurirsi con semplici lezioni frontali".La prevenzione come requisito per la cura di sé. L'iniziativa è stata elaborata da un comitato tecnico scientifico composto da rappresentanti della prefettura, dell'INAIL, dell'Asl, della Dpl, dell'università, dell'Usr, dell'Ipm.
L' attività di promozione, mediata dagli insegnanti e da tutti gli operatori in contatto con i minori, partirà da un'analisi dei bisogni, sia quelli rivolti al personale operante all'interno dell'Istituto Ferrante Apporti, sia ai minori stessi, con l'obiettivo di creare una cultura condivisa e partecipata rispetto ai temi della prevenzione, intesa come requisito fondamentale per lo sviluppo della cura del sé.

Nello specifico, verrà portata avanti una formazione rivolta agli adulti per fornire loro gli strumenti che li portino poi a operare con i minori, educandoli alla cultura della sicurezza attraverso l'acquisizione della consapevolezza del pericolo e del rischio e l'aspirazione a un ambiente salubre come valore condiviso.Al via anche la seconda edizione di "Sicurimparando".

Tra i temi affrontati anche il reinserimento sociale dei ragazzi reclusi e l'accesso al mondo del lavoro in condizioni di legalità. Oltre al protocollo d'intesa con l'istituto "Ferrante Aporti" l'INAIL torinese ha sottoscritto un altro accordo per promuovere un percorso di formazione e sensibilizzazione sui temi della sicurezza e salute nei luoghi di vita e di lavoro rivolto agli insegnanti e allievi di dieci scuole della provincia.

Si tratta della seconda edizione del progetto "Sicurimparando", che si propone l'approfondimento del fenomeno della sicurezza da più punti di osservazione, attraverso innovativi percorsi, che vedranno il coinvolgimento attivo di circa 500 studenti.(ec/roma)

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