Le speranze di molti pazienti affetti da gravi malattie ereditarie sono riposte nella terapia genica che usa virus appositamente modificati (chiamati vettori) per somministrare una copia funzionante del gene difettoso e ristabilirne la funzione. ll TIGET ha conseguito per la prima volta al mondo il successo nella sperimentazione clinica della terapia genica per una grave forma di immunodeficienza congenita (ADA-SCID). Il gene corretto e' stato introdotto nelle cellule staminali del sangue che, a loro volta, sono state re-infuse nei bambini malati ed hanno rigenerato il loro sistema immunitario. Simili successi sono stati replicati a Parigi, Londra e Francoforte.
Nonostante la terapia genica abbia ad oggi salvato almeno trenta bambini, come tutte le terapie non è esente da effetti collaterali anche gravi. Il caso di pochi anni fa di uno studio francese in cui alcuni dei bambini trattati ha sviluppato una forma di leucemia ha suscitato serie preoccupazioni sulla effettiva sicurezza di impiego di un particolare tipo di vettori, detti retrovirali, in clinica. La minimizzazione di tali eventi avversi è uno degli obbiettivi della ricerca del gruppo di Luigi Naldini che con lo studio appena pubblicato confronta i vettori retrovirali finora usati nell'uomo con un nuovo tipo di vettori derivati dall'HIV (lentivirali) allo scopo di identificare quali siano i più sicuri e più efficaci. La risposta è che il virus derivato dall'HIV, temuto e terribile agente dell'AIDS, quando opportunamente addomesticato risulta paradossalmente essere il più sicuro e il più efficace dei due, e soprattutto non dà origine manifestazioni tumorali. Questo risultato fornisce una importante giustificazione scientifica per la loro sperimentazione clinica. Il TIGET infatti ha in programma di sperimentare i proprio i vettori lentivirali per la terapia genica della leucodistrofia metacromatica e della sindrome di Wiskott Aldrich nel prossimo futuro.
Questo nuovo risultato del gruppo di Naldini segue a breve distanza un altro importante lavoro apparso di recente su Nature Medicine. La ricerca, anch'essa finanziata da Telethon, offre una soluzione ai possibili problemi di rigetto contro il gene introdotto nell'organismo malato con la terapia genica: il gene-farmaco viene "nascosto" al sistema immunitario utilizzando una sorta di etichetta molecolare.
Entrambi questi risultati sono stati presentati nel corso del IX Meeting Annuale della Società Americana di Terapia Genica tenutosi a Baltimora dal 31 maggio al 4 giugno 2006, ed i due lavori hanno ricevuto il riconoscimento di "Excellence in Research": per questo premio sono stati selezionati 8 giovani ricercatori, di cui ben tre dal gruppo di Naldini, su più di 1400 delegati al convegno. Una testimonianza inconfutabile del livello di eccellenza che la ricerca Telethon ha
raggiunto nel campo delle innovazioni tecnologiche per la terapia genica. I risultati clinici sono arrivati e arriveranno anche grazie a questo.
Roma, 15 giugno 2006
(segue)
*Hematopoietic Stem Cell Gene Transfer in a Tumor-Prone Mouse Model Uncovers Low Genotoxicity of Lentiviral Vector Integration (2006) Eugenio Montini, Daniela Cesana, Manfred Schmidt, Francesca Sanvito, Maurilio Ponzoni, Cynthia Bartholomae, Lucia Sergi Sergi, Fabrizio Benedicenti, Alessandro Ambrosi, Clelia Di Serio, Claudio Doglioni, Christof von Kalle e Luigi Naldini Nature Biotechnology, ADVANCE ONLINE PUBLICATION
Per maggiori informazioni contattare: Luigi Naldini, HSR-TIGET, Via Olgettina 58, 20132 Milano, E-mail naldini.luigi@hsr.it tel: 39-02-2643 4681
Finanziamento Telethon:
Luigi Naldini è finanziato da Telethon nell'ambito del finanziamento intramurale a HSR-TIGET, di cui è co-direttore insieme a Maria Grazia Roncarolo. Dal 1995 a oggi Telethon ha finanziato HSR-TIGET per un totale di 17.7 milioni di euro.
IL TIGET
L'Istituto San-Raffaele-Telethon di Terapia Genica è nato nel 1995 a Milano da una collaborazione fra Telethon e l'Istituto Scientifico San Raffaele allo scopo di sviluppare la ricerca di base, preclinica e clinica nella terapia genica di malattie genetiche. I laboratori sono situati all'interno del DIBIT (Dipartimento di Biotecnologie) dell'Ospedale San Raffaele. Vi lavorano attualmente 65 persone, tra ricercatori e tecnici di laboratorio, sotto la direzione di Maria Grazia Roncarolo e di Luigi Naldini
I progetti di ricerca del HSR-TIGET sono focalizzati alla ricerca di base e allo sviluppo di protocolli sperimentali per la terapia genica delle malattie ereditarie. Tra le patologie studiate si possono citare le immunodeficienze ereditarie, le malattie lisosomiali, le talassemie e la leucodistrofia metacromatica.
Dal 2002 l'HSR-TIGET cura con successo una forma di immunodeficienza ereditaria, l'ADA-SCID. Sei bambini sono oggi guariti definitivamente grazie a un innovativo protocollo di terapia genica che ha permesso loro di iniziare a produrre l'enzima mancante e di ricostituire il sistema immunitario. Questo protocollo è stato definito dall'FDA (Ente regolatorio americano) come il protocollo più efficace oggi disponibile, da applicare come terapia standard.
All'interno dell'HSR- TIGET coesistono sia i laboratori per la ricerca di base sia il reparto dove poter ricoverare e trattare i malati: una situazione più unica che rara non solo in Italia ma anche al mondo. Il vantaggio di questa struttura è che il flusso di informazioni tra chi sta fra le provette e chi prova le cure sui malati è continuo e ininterrotto: il continuo perfezionamento del protocollo terapeutico è quindi un processo che avviene in maniera estremamente efficace.
Il finanziamento di HSR-TIGET viene rinnovato ogni tre anni dopo un rigoroso processo di revisione. Ogni singolo ricercatore dell'Istituto presenta i suoi progetti di ricerca e viene giudicato secondo i criteri del peer-review. Inoltre, un comitato di esperti appartenenti alla Commissione medico-scientifica visita di persona i laboratori e va a vedere da vicino il lavoro dei vari gruppi.
Solo i progetti giudicati positivamente vengono finanziati.
A riprova dell'altissima qualità e competitività della sua ricerca, l'HRS-TIGET è destinatario anche di fondi provenienti dalla Comunità Europea e da altre Fondazioni italiane e straniere.