C'e' chi ha gia' subito un intervento e chi si sottoporra' la settimana prossima. Qualcuno e' stato dimesso ma per il ritorno in Libia si dovra' aspettare almeno due mesi. Prosegue nell'ospedale pediatrico Bambino Gesu' di Roma l'opera di assistenza agli otto bambini libici giunti a Roma lo scorso 24 maggio grazie ad una missione umanitaria organizzata dalla Direzione generale della cooperazione allo sviluppo della Farnesina.
"Cinque sono pazienti cardiopatici - riferisce Massimiliano Raponi, direttore sanitario dell'ospedale -, uno ha gia' subito un intervento, e' attualmente in terapia intensiva e sta bene". Un secondo paziente, gia' operato, "sara' dimesso nei prossimi giorni, mentre per la prossima settimana sono previsti altri tre interventi". Abbiamo chiaramente dato priorita' ai casi piu' urgenti, se non operati rischiavano di avere problemi ancora piu' gravi", sottolinea Raponi.
Un sesto bambino, che aveva riportato una lussazione alla spalla, e' stato gia' operato e trasferito nella casa d'accoglienza della struttura. Operazione eseguita anche per un paziente con un tumore all'occhio, gia' dimesso. Per l'ultimo, che presenta un grave problema all'esofago, "si sta programmando un intervento di chirurgia digestiva". Sui tempi complessivi di degenza la cautela e' d'obbligo, "dobbiamo vedere come reagiscono agli interventi, valutare la terapia", ma "se tutto va bene, entro due mesi potrebbero tornare a casa". Alcuni di loro anche prima.
"Dobbiamo valutare se sono in condizioni di tornare e comunque il trasferimento sara' deciso in coordinamento con il ministero degli Esteri e l'Aeronautica militare", sottolinea Raponi, a capo di una struttura ospedaliera che in Libia e' gia' presente da diversi anni con un progetto di assistenza ai malati di Aids, temporaneamente sospeso. E che opera in circa 40 Paesi, tra cui Cambogia e Tanzania.