L'UNICEF esprime preoccupazione circa le violenze estreme contro i bambini in Siria.
Mentre il bilancio dei morti aumenta, l'UNICEF chiede un impegno immediato a tutte le parti coinvolte per tutelare i civili, soprattutto bambini e donne, i più vulnerabili.
Da metà marzo, i casi riportati di bambini feriti, detenuti, sfollati e, in alcuni casi uccisi, sono in aumento. Per noi dell'UNICEF non è possibile verificare i casi segnalati e gli eventi, ma siamo particolarmente turbati dalle recenti immagini di bambini che sono stati arbitrariamente arrestati e hanno subito torture e maltrattamenti durante la loro detenzione, arrivando in alcuni casi alla morte.
Chiediamo al governo di indagare a fondo queste segnalazioni e garantire che i colpevoli di questi atti orribili siano identificati e assicurati alla giustizia.
L'UNICEF ribadisce la responsabilità primaria dello Stato per il benessere delle persone colpite dai disordini e pertanto il dovere di garantire la continuità dei servizi sociali di base in ogni momento e la loro ripresa urgente in caso di interruzione, in particolare i servizi di emergenza per salvare vite umane.
L'uso di munizioni contro i manifestanti, come riferito, ha provocato la morte di almeno 30 bambini. L'UNICEF non è stato messo in grado di verificare in maniera indipendente il numero delle vittime e le circostanze della loro morte.
L'UNICEF condanna fermamente tutti gli atti di violenza contro i bambini del mondo. Come Stato parte della Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, la Siria ha l'obbligo di garantire il diritto dei bambini alla vita, alla libertà di espressione, alla libertà di riunione pacifica e alla protezione da violenza, sfruttamento e abusi. Questi diritti devono essere rispettati in ogni momento.