Primavera araba, crisi economico-finanziarie, rilancio della cooperazione internazionale, tecnologie dell'informazione, crescita verde, guerra in Libia, sicurezza nucleare dopo il disastro di Fukushima, cambiamenti climatici e biodiversità: questi alcuni dei temi che hanno caratterizzato gli incontri appena conclusi del vertice dei G8 in Francia e che costituiscono l'ossatura della dichiarazione approvata al suo termine.

40 miliardi di dollari: a tanto ammontano i fondi annunciati per finanziare la nuova "Partnership di Deauville" per sostenere le popolazioni del Nord Africa che lottano per la libertà e la democrazia. "Sosterremo la crescita verde come garanzia per la costruzione di posti di lavoro e la prevenzione dei mutamenti climatici", si legge nel testo della Partnership. Un cambio di passo notevole verso l' "economia verde" o "greening of the economy", tema portante del vertice Rio+20 che si terrà nel 2012 in Brasile

"l'Europa continuerà a perseguire rigorose politiche di consolidamento fiscale e riforme strutturali per incentivare la crescita", si legge ancora nella Dichiarazione finale, oltre al fatto che, per facilitare la ripresa, "il G8 riafferma il proprio impegno alla liberalizzazione degli scambi commerciali" ed al rilancio del Round di Doha.

Sull'aiuto allo sviluppo, si riaffermano gli impegni a sostegno dei grandi fondi e partnership partoriti in questi anni, da quella sull'Aids, Tbc e Malaria (lanciata a Genova al G8 italiano del 2001), all'iniziativa sui vaccini, quella sullo sradicamento della polio. Si nota un aumento delle risorse finanziarie messe a disposizione per l'Aps a livello globale - da 82.55 a 89.25 miliardi di dollari, anche se si sottolineano comunque i ritardi nell'attuazione degli impegni, in riferimento al sostegno agli Obiettivi di Sviluppo del Millennio.

Sulla questione dell'efficacia dell'aiuto, nella dichiarazione finale i G8 hanno affermato che si compiacciono dei risultati preliminari della valutazione sull'efficacia in vista del IV High Level Forum di Busan, ponendo l'accento sull'obiettivo della trasparenza, pur non potendo eludere l'importanza delle condizioni minime di "Ambiente abilitante" (Enabling environment) per le organizzazioni della società civile del Sud come necessarie all'efficacia, coerentemente con quanto affermato nella dichiarazione sulla Primavera araba.

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