Non è «la ?classica' crisi generazionale» quella che il mondo giovanile sta attraversando, ma «una difficile e inedita transizione storica che può determinare, se non adeguatamente affrontata, gravi conseguenze per il futuro del Paese». Ad affermarlo è il presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, in un messaggio inviato ai Giovani delle Acli e anticipato per l'apertura di "Agorà 2.0-11", il tradizionale appuntamento formativo del movimento giovanile aclista. Il testo del presidente della Camera costituirà l'introduzione alla pubblicazione "Make your choice", sul rapporto tra giovani, università e mondo del lavoro. «L'Italia - scrive Gianfranco Fini - non è un Paese che consente alle nuove generazioni di decidere».

La crisi economica ha imposto «scelte di grande rigore». I «tagli alla spesa» hanno finito per colpire «settori strategici dello sviluppo come gli investimenti nella cultura, nella formazione e nell'innovazione», provocando «una drammatica serie di conseguenze: stretta sulle nuove assunzioni, difficoltà a trovare lavoro, mancanza di collegamento tra università e mercato del lavoro».  «Alla crisi dell'occupazione - dice ancora Fini - si aggiunge la crisi del sistema previdenziale, generando un quadro preoccupante di assenza di opportunità e diminuzione di diritti. I giovani privati del lavoro e sempre più lontani dal luogo delle decisioni, perdono il controllo del loro futuro».

È necessario, perciò, «cambiare radicalmente rotta», incalza il presidente della Camera. «È imperativo fermare la fuga dei cervelli», perché «un giovane italiano costretto a lasciare la sua terra» è «una perdita per il sistema Italia che non riesce a trattenere le sue migliori intelligenze», mentre il Paese «dovrebbe far tesoro del proprio capitale umano attraverso l'adeguato finanziamento alla cultura, alla ricerca, all'innovazione». «Istituzioni, imprese e mondo bancario devono credere di più nei nostri giovani.

La politica, in particolare, deve aumentare i suoi sforzi per garantire pari opportunità tra uomini e donne, tra italiani del Nord e del Sud d'Italia, tra chi ha ?santi' in paradiso e chi non ce li ha; deve impegnarsi affinché
prevalga il merito nella selezione rispetto alla ?segnalazione' e alla ?raccomandazione'». 

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