E' questo il titolo di un importante progetto co-finanziato dall'Unione Europea e promosso dal network europeo Solidar (a cui aderiscono più di cinquanta Organizzazioni non governative) e sette Ong di sei Paesi (Belgio, Italia, Francia, Spagna, Romania, Repubblica Ceca) tra cui Progetto Sviluppo, la Ong figlia del sindacato CGIL.
Il progetto, al passo coi tempi e i fatti di attualità, intende approfondite le tematiche delle migrazioni, dello sviluppo, del lavoro dignitoso e le loro interconnessioni.
Da quando l'Organizzazione internazionale del lavoro, nel 1999, ha definito il Rapporto sul lavoro dignitoso basato su quattro obiettivi fondamentali (diritti del lavoro, occupazione, protezione e dialogo sociale) sono state portate avanti molte iniziative; ma continuano a essere evidenti nel mondo gli squilibri e le disuguaglianze sociali e di accesso ai sistemi d'istruzione, e il peggioramento delle condizioni dei diritti del lavoro e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Su questi temi Progetto Sviluppo ha l'obbligo di intervenire e all'interno del progetto LAVORO DIGNITOSO PER TUTTI, DECENT WORK FOR ALL! organizza un nuovo incontro sul tema del lavoro dignitoso, in particolare nel settore edile che in Italia vede occupati migliaia di lavoratori migranti.
Secondo una ricerca commissionata dagli edili della CGIL all'Ires (Istituto Ricerche Economiche e Sociali) sulla presenza degli immigrati nel settore delle costruzioni e sulle caratteristiche del loro lavoro, il livello di diseguaglianza, discriminazione, sfruttamento della manodopera e ricattabilità dei lavoratori stranieri è apparso incontrollato.
Nel 2009 erano 313mila i lavoratori stranieri impiegati nel settore (il 16% del totale addetti, il 19% tra i dipendenti), di gran lunga il settore a maggior presenza di stranieri, che aumentano a fronte di un costante calo di addetti italiani nell'edilizia. Ma sono le condizioni di questi lavoratori che sconvolgono.
Purtroppo, nonostante la specializzazione e qualifica, gli stranieri in questo settore sono ancora fortemente discriminati: svolgono mansioni più dequalificate e usuranti e sono sistematicamente sottoinquadrati (quelli in regola risultano quasi tutti operai comuni); lavorano in nero (sempre secondo la ricerca dell'Ires presentata nel dicembre 2010, erano oltre 300mila i "fantasmi" completamente in nero) e il loro reddito è molto spesso inferiore a quello dei colleghi italiani (i migranti, a parità di qualifica, vengono retribuiti quasi il 2% in meno dei colleghi nativi al Nord, oltre l'8% in meno al centro, fino a quasi il 25% in meno al sud).
Se le condizioni di lavoro nei cantieri sono dure e rischiose per tutti, è vero che soprattutto per chi è sprovvisto di contratto la possibilità di subire infortuni sul lavoro è altissima. Per non parlare della ricattabilità a cui sono quotidianamente sottoposti, enfatizzata dalla crisi e quindi il pericolo di perdere il lavoro; dal reato di clandestinità, che viene usato come arma di ricatto per imporre ai migranti condizioni di lavoro fuori dalle regole e dall'assenza di regole sulla qualità dell'impresa, elemento che rende più concorrenziali quelle imprese che agiscono nell'elusione delle regole e delle norme contrattuali.
Per approfondire questi temi, La invitiamo all'incontro organizzato da PROGETTO SVILUPPO il 18 maggio 2011 alle ore 9,30presso il Salone Pia Lai, CGILvia Pedrotti 5, Torinocon il seguente programma:Coordina Renzo CADDEO, Presidente PROGETTO SVILUPPO PIEMONTE.Introduce Laura SEIDITA, Segretaria Regionale CGIL Piemonte.Interventi di Tom DEALESSANDRI, Vice Sindaco della Città di Torino, Mercedes LANDOLFI, Coordinatrice Politiche Internazionali FILLEA CGIL, Carlo CHIAMA, Assessore Lavoro e formazione professionale, Provincia di Torino, Evelin TOTH, ILO Torino, Piero SOLDINI, Responsabile Ufficio Immigrazione CGIL Nazionale, Gianni PIBIRI, Segretario Generale FILLEA Piemonte.Conclusioni di Italo TRIPI, Presidente PROGETTO SVILUPPO Nazionale.
Seguirà buffet.
Per info: Progetto Sviluppowww.prosvil.cgil.it011.2442473prosvilpiemonte@cgiltorino.it, alfonsa.sabatino@cgiltorino.it