Roma, 12 maggio 2011 - In Africa ogni anno decine di migliaia di operatori sanitari lasciano il proprio Paese per emigrare alla ricerca di una vita e di un lavoro migliore. Questa emorragia di risorse umane qualificate comporta un costo altissimo per il continente. L'Africa, infatti, deve sostenere il peso del 24% delle malattie globali, ma può contare solo sul 3% del personale sanitario mondiale, pagato con meno dell'1% del budget globale per la salute.

Ma cosa succederebbe se si creassero le condizioni necessarie per consentire a questi medici e infermieri di restare a vivere e a lavorare nel proprio Paese di origine? È questa la domanda che fa da filo conduttore a "Imagine", il video di animazione realizzato dalla Global Health Workforce Alliance (GHWA) e presentato per la prima volta a fine gennaio a Bangkok, durante la cerimonia di inaugurazione del secondo Forum globale sul personale sanitario. Protagonista del filmato, accompagnato dalle voci narranti di un uomo, una donna e un bambino di una comunità africana, è Flo, un'operatrice sanitaria che - spinta dal salario basso, dalla mancanza cronica di medicinali e attrezzature e dall'assenza di opportunità professionali - decide di emigrare all'estero come tanti suoi colleghi, lasciando gli abitanti del suo villaggio privi di qualsiasi tipo di assistenza.

In occasione della Giornata internazionale dell'Infermiere che si celebra oggi, 12 maggio, nell'anniversario della nascita di Florence Nightingale, considerata la fondatrice dell'infermieristica moderna, AMREF ha pubblicato sul proprio sito, su Facebook e You Tube la versione sottotitolata in italiano di "Imagine". È un modo per ricordare che nel mondo, come sottolinea anche una delle frasi chiave del video della GHWA, un miliardo di persone non hanno mai incontrato un operatore sanitario in tutta la loro vita e che la situazione è particolarmente critica nell'Africa Subsahariana, dove l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che il personale sanitario dovrebbe crescere di almeno un milione di unità.

La formazione di medici, infermieri e ostetriche è da sempre una delle priorità dei progetti promossi da AMREF in Africa orientale. Nel Sud Sudan che ha appena conquistato l'indipendenza, per esempio, fin dagli anni della lunga guerra con il Nord che ha provocato oltre due milioni di vittime, distrutto le principali infrastrutture del Paese, ospedali compresi, e costretto quasi tutto il personale sanitario a cercare rifugio all'estero, AMREF sostiene il National Health Training Institute di Maridi, che forma assistenti medici e ostetriche comunitarie per rispondere ai bisogni sanitari di base della popolazione e gettare le fondamenta su cui costruire il futuro sistema sanitario.

In Kenya, dove l'85 per cento degli infermieri possiede esclusivamente una qualifica di primo livello - ovvero non sono in grado di fornire molti dei servizi sanitari di base e non hanno le competenze per curare e gestire malattie come Aids, malaria e tubercolosi - AMREF nel 2005, in collaborazione con Accenture, ministero della Salute e Nursing Council, ha avviato un progetto pilota di specializzazione basato sull'apprendimento a distanza. Usando i sistemi di insegnamento tradizionale nelle classi, il Paese ha le risorse economiche e le infrastrutture sufficienti per formare soltanto cento infermieri di secondo livello ogni anno. A questo ritmo servirebbero quindi un paio di secoli per consentire l'aggiornamento professionale dal primo livello al secondo livello dei 22mila infermieri specializzati di cui ha urgente bisogno. Grazie al progetto di AMREF, al quale partecipano 25 scuole di formazione per infermieri, ne sono già stati formati più di quattromila.

L'e-learning si è rivelato uno strumento formativo flessibile, che gli studenti possono usare in ogni momento della giornata, senza doversi assentare dal lavoro. Inoltre è uno strumento efficace e a basso costo per formare personale sanitario nelle aree rurali, dove il personale sanitario impiegato è spesso insufficiente, inesperto e non aggiornato. Per questo AMREF intende esportarlo anche in altri Paesi africani in cui mancano gli infermieri specializzati e le infrastrutture per formarli.

Il file video di "Imagine" sottotitolato in italiano è disponibile online in formato mpeg e mov e può anche essere richiesto inviando un'e-mail a ufficio.stampa@amref.it .

AMREF, fondazione africana per la medicina e la ricerca, è stata fondata a Nairobi nel 1957 ed è la principale organizzazione sanitaria no profit del continente. Oggi impiega in Africa oltre 800 persone, per il 97% africani, e gestisce circa 140 progetti di sviluppo sanitario in sei Paesi (Etiopia, Kenya, Sudafrica, Sudan, Tanzania e Uganda). Il network internazionale di AMREF è composto da 12 sedi in Europa, Stati Uniti e Canada.

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