Roma/New York, 11 maggio - In vista delSummit delle Nazioni Unite sull'AIDS che avrà luogo a giugno a New York,Medici Senza Frontiere (MSF) nel nuovo rapporto reso pubblico oggi, avverteche la diminuzione del supporto da parte dei donatori impedisce cheavvengano cambiamenti vitali, e ciò avviene mentre diversi paesi duramentecolpiti dalla pandemia dell'HIV/AIDS stanno mettendo in atto miglioramentinei loro protocolli di cure allo scopo di ridurre i decessi. Questofragile progresso ha infatti bisogno di un supporto costante, ma i duemaggiori donatori coinvolti nella lotta all'AIDS - Stati Uniti e RegnoUnito - non sono favorevoli a sostenere un obiettivo di cure cruciale,proprio ora che è provato che curare l'HIV può anche prevenirne la diffusione.

"Il nostro rapporto mostra che esisteun chiaro impegno da parte dei paesi per dare un'ambiziosa risposta all'AIDS,cambiando le proprie linee guida al fine di curare i pazienti prima e confarmaci di migliore qualità", dichiara Tido von Schoen-Angerer, responsabiledella Campagna per l'Accesso ai Farmaci di MSF. "Ma a causa delladiminuzione dei fondi, alcuni di essi non sono in grado di tradurre lenuove linee guida in azioni concrete: ciò ci ricorda quanto questi progressisiano in realtà fragili".

Il nuovo rapporto di MSF "Gettingahead of the wave" fornisce una panoramica dell'attuale rispostaalla pandemia, guardando alle politiche messe in atto in 16 paesi che insiemecostituiscono il 52% del bacino di HIV/AIDS a livello globale. Di questi,12 hanno modificato i propri protocolli di cura per prendersi in caricoi pazienti il prima possibile, 14 di essi hanno cambiato le linee guidaper passare a farmaci meglio tollerati. Entrambe queste politiche fannoparte delle più recenti raccomandazioni dell'Organizzazione Mondiale dellaSanità (OMS). Diversi paesi come il Malawi e lo Zimbabwe, avevano pianificatodi rendere effettivi dei protocolli di cura migliori, ma non possono acausa della diminuzione dei fondi. Ciò significa curare le persone confarmaci di minore qualità o soltanto quando il loro sistema immunitarioè troppo debole per reagire.

All'inizio di giugno, i governi siriuniranno presso le Nazioni Unite con l'obiettivo di impegnarsi nel pianod'azione per la lotta all'AIDS dei prossimi 10 anni. Il SegretarioGenerale dell'ONU Ban Ki-Moon ha chiesto ai governi di arrivare a curarealmeno 13 milioni di persone entro il 2015, mentre altri hanno parlatodi 15 milioni di persone. Tuttavia, durante gli incontri a porte chiuse,gli Stati Uniti e alcuni governi europei, tra cui il Regno Unito, si sonoopposti. Solo se tutti i governi assumeranno un impegno comune, si potràmettere in atto una risposta globale contro la pandemia.

"Oggi, dieci milioni di persone hannourgente bisogno di cure", prosegue Tido von Schoen-Angerer. "Abbiamoimparato molto negli scorsi decenni su come fornire le cure al maggiornumero di persone e il più rapidamente possibile. Con le giuste politiche,potremmo triplicare il numero di pazienti trattati senza triplicare i costi.Ma se i governi donatori non sostengono un obiettivo di cura, inviano ilchiaro messaggio che non intendono nemmeno affrontare la pandemia".

Anche recenti prove scientifiche sostengonol'importanza di anticipare le cure, perché ciò aiuta a ridurre la diffusionedel virus, facendo diminuire più in fretta i livelli del virus nel sangue.I pazienti la cui carica virale viene abbassata fino a livelli quasiimpercettibili, hanno il 92% in meno di possibilità di trasmettere il virus.

"Le cure contro l'HIV/AIDS salvanovite, riducono la malattia e riducono anche radicalmente il rischio ditrasmissione fra le persone", spiega Marcella Tomassi, di MSF Swaziland,il paese in cui il 26% della popolazione è sieropositiva e dove l'organizzazionefornisce cure antiretrovirali in tutto il territorio. "Ora più chemai i governi devono rinnovare il loro impegno per lottare contro la pandemiae curare le perosne".

MSF ha iniziato a fornire terapie antiretrovirali(ART) alle persone sieropositive nel 2000. Oggi fornisce antiretroviralia più di 170.000 persone in 19 paesi in Africa e Asia.

Il nuovo rapporto di MSF (in inglese)"Getting ahead of the wave" è disponibile on line: http://www.medicisenzafrontiere.it/immagini/file/pubblicazioni/Getting%20Ahead%20of%20the%20Wave%20May%202011.pdf


Medici Senza Frontiere è la più grandeorganizzazione medico-umanitaria indipendente al mondo. Nel 1999 è statainsignita del Premio Nobel per la Pace. Opera in oltre 60 paesi portandoassistenza alle vittime di guerre, catastrofi ed epidemie. www.medicisenzafrontiere.it

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