Dopo il sisma e lo tsunami dell'11 marzo 2011 e con la crisi nucleare ancora in corso, altri forti scosse di assestamento hanno colpito il Giappone nord-orientale causando ulteriori morti e feriti. Si è rinnovato così il dolore di una popolazione duramente provata.
 
Un dolore che «siamo chiamati ad alleviare con i mezzi in nostro possesso. Quanto ancora ci è possibile fare, tramite la Caritas e in collegamento con la Conferenza episcopale locale, lo faremo». Così il cardinal Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, aprendo lunedì 28 marzo i lavori del Consiglio Permanente, ha ricordato la devastante catastrofe che ha colpito il popolo giapponese, sottolineando anche che «ogni italiano avverte il Giappone vicinissimo oggi al proprio cuore».

Continua in Giappone il lento lavoro di ripresa dopo il terremoto e lo tsunami che hanno colpito le regioni nord-orientali del paese. Ma oltre alle conseguenze dirette del terremoto, il più forte ad aver colpito il Giappone, le preoccupazioni maggiori sono concentrate sulle conseguenze del grave incidente nucleare verificatosi nella centrale di Fukushima, a seguito del quale è stata imposta una zona di evacuazione di 20 chilometri attorno al sito colpito. Il personale di .
Caritas Italiana ha recentemente inviato un primo segno di partecipazione alle attività di ricostruzione ed assistenza portate avanti da Caritas Giappone, con una  cifra di 150.000 Euro.
 
Caritas Italiana
ha messo a disposizione un primo contributo di centocinquantamila euro. In collegamento anche con la rete internazionale segue l'evolversi della situazione e resta accanto a Caritas Giappone con l'impegno a sostenerne gli interventi anche nelle successive fasi della ricostruzione e della piena ripresa delle attività.
  
Rimane alta l'apprensione per le condizioni della popolazione. Ancora moltissimi sfollati si trovano nei centri di accoglienza in cui Caritas Giappone, realtà piccola ma estremamente vitale, sta fornendo il suo prezioso contributo.  Attraverso le 4 diocesi, le numerose parrocchie, i tanti volontari e gli operatori sta assistendo in particolare le persone anziane, i disabili e le famiglie con bambini piccoli. Poi si concentrerà nelle fasi di riabilitazione e sviluppo.
 
Nella diocesi di Sendai, che ha subito i danni maggiori, è stato aperto un centro di aiuti per i sopravvissuti. Voluto dai vescovi di Sendai, Niigata, Saitama e da Caritas Giappone, è un punto di collegamento per tutta l'azione della Chiesa giapponese. Le chiese sono diventate dei centri di accoglienza e di assistenza anche psicologica. Diocesi e congregazioni hanno indicato Caritas Giappone come riferimento unitario per la raccolta delle offerte in denaro.
Caritas Giappone ha fornito aiuto alimentare e di altro tipo ad oltre 10.000 persone. Nelle zone colpite dallo tsunami e dall'incidente nucleare sono stati inoltre forniti kit igienici, vestiario, e kit scolastici. Oltre 600 volontari hanno offerto il loro aiuto a Caritas Giappone, e sono stati organizzati a partire da quattro centri operativi collocati nei centri di Sendai, Shiogama, Ishinomaki e Kamaishi (situati nelle prefetture di Miyagi e Iwate). In un centro di raccolta situato nella palestra di una scuola secondaria, i volontari Caritas stanno portando avanti un progetto 'acqua calda', con cui permettere agli sfollati il ristoro di caffé e tè caldi, e di minestre istantanee, ma anche la possibilità di usufruire di acqua per l'igiene personale.
Alcune parrocchie delle diocesi di Niigata e Saitama gestiscono direttamente dei centri di accoglienza per gli sfollati, e provvedono giornalmente ad un gran numero di pasti caldi.
Si sta cercando ora di rafforzare gli interventi di assistenza psicologica e sociale presso i centri di accoglienza, ma anche nei siti dove si è cominciato a ricostruire delle abitazioni provvisorie. L'obiettivo è quello di aiutare la ricostruzione del tessuto sociale nelle comunità più piccole, in particolare quelle delle aree costiere
S.E. Mons. Isao Kikuchi, presidente di Caritas Giappone, eletto presidente di Caritas Asia appena due giorni prima del terremoto è originario proprio della zona devastata dallo tsunami ed ha ringraziato tutte le Caritas che hanno offerto solidarietà.    
 
 
Per sostenere gli interventi si possono inviare offerte a Caritas Italiana tramite c/c postale n. 347013 specificando nella causale: "Emergenza Giappone 2011".
 
Offerte sono possibili anche tramite altri canali, tra cui:
  • UniCredit, via Taranto 49, Roma
    Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119
      
  • Intesa Sanpaolo, via Aurelia 396/A, Roma
    Iban: IT 95 M 03069 05098 100000005384
      
  • Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma
    Iban: IT 29 U 05018 03200 000000011113
      
  • CartaSi e Diners telefonando a Caritas Italiana
    tel. 06 66177001 begin_of_the_skype_highlighting              06 66177001      end_of_the_skype_highlighting (orario d'ufficio)

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