Raddoppiano gli acquisti di pasta biologica degli italiani con un aumento record del 97 per cento in netta controtendenza con l'andamento generale stagnante dei consumi. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ismea relativi al primo bimestre del 2011 che evidenziano peraltro una crescita per l'insieme della spesa domestica per prodotti biologici confezionati (+13 per cento). A trainare l'aumento oltre alla pasta sono - sottolinea la Coldiretti - i prodotti lattiero caseari (+21 per cento) a partire dalle mozzarelle (+120 per cento), dal latte a lunga conservazione (+77 per cento) e da quello fresco (+32 per cento). Aumentano anche - continua la Coldiretti - gli acquisti di prodotti ortofrutticoli biologici (+12 per cento) con punte del 32 per cento per i finocchi e del 28 per cento per le clementine e del 18 per cento per zucchine, broccoli e mele.
L'andamento di mercato, dove si stima una spesa superiore in 3 miliardi di euro per il biologico in Italia, conferma l'attenzione degli italiani alla qualità della tavola anche in tempo di crisi accentuata dalle emergenze sulla sicurezza alimentare che si rincorrono. Una tendenza che premia il biologico, ma anche il tipico e il prodotto a chilometri zero acquistato magari direttamente dagli agricoltori o nei mercati di campagna amica dove - continua la Coldiretti - hanno fatto la spesa 8,3 milioni di italiani nel 2010. In Italia - rileva la Coldiretti - si contano 45.509 operatori biologici all'inizio del 2010 mentre sono coltivati a biologico 1.106.684 ettari con una crescita del 10 per cento. L'Italia ha la leadership in Europa per numero di operatori certificati impegnati nella filiera dell'agricoltura biologica e resta leader europeo per ettari di superficie coltivati secondo il metodo biologico (escludendo i boschi e i pascoli gestiti in biologico, in cui la Spagna primeggia), secondo i dati del SINAB.
Alle regioni del sud - conclude la Coldiretti - spetta il primato per superfici agricole condotte secondo il metodo biologico (Sicilia, Puglia e Basilicata) e per numero di aziende agricole biologiche (Sicilia, Calabria e Puglia) mentre al nord sono concentrate la maggior parte delle imprese di trasformazione (con il primato dell'Emilia Romagna e della Lombardia). I principali orientamenti produttivi del biologico italiano (escluse le superfici a foraggi, prati e pascoli) riguardano, in ordine di importanza: i cereali, l'olivo, la frutta (compresa quella in guscio), la vite, gli agrumi e gli ortaggi.