I
cattolici tornano a mobilitarsi per il lavoro. Appuntamento martedì
10 maggio per l'iniziativa promossa insieme Acli, Cisl ed Mcl: una
veglia di preghiera per i giovani,
contro la disoccupazione e la precarietà, da organizzarsi in tutte le Diocesi italiane. Prima tappa di una rinnovata attenzione dell'intera comunità ecclesiale al tema del lavoro, offrire «
proposte praticabili di cambiamento» che vadano oltre lo «sconforto», la «rassegnazione», la «generica contestazione».
«Chi ha la responsabilità di portare i contenuti della Dottrina Sociale della Chiesa nel mondo del lavoro - affermano gli organizzatori - si sente ora chiamato ad
un di più di impegno». «La crisi economica ed i cambiamenti in atto nel mondo del lavoro, da un lato producono una drammatica disoccupazione giovanile e precarietà, dall'altro fanno emergere la
possibilità di nuovi protagonismi dei lavoratori e di modelli organizzativi più rispondenti al disegno di "civilizzazione dell'economia" indicato da papa Benedetto nella Caritas in Veritate».
La comunità ecclesiale «deve sentirsi parte di questa sfida e tocca a noi, insieme a tutti gli amici dei diversi movimenti, associazioni e aggregazioni del mondo laicale che vorranno far loro questo progetto, indicare una strada percorribile». In questa prospettiva, l'iniziativa del 10 maggio rappresenta «un momento importante sotto il profilo spirituale», una «veglia comune di affidamento e preghiera» da svolgere contemporaneamente
in tutte le Diocesi in cui sarà possibile, in raccordo con gli uffici della Pastorale sociale e con il coinvolgimento di tutte le realtà ecclesiali. Nel trentennale della promulgazione dell'enciclica
Laborem exercens, pietra miliare della Dottrina sociale della Chiesa sui temi del lavoro. A pochi giorni la beatificazione di
Giovanni Paolo II, «lavoratore e amico dei giovani, per affidare a lui i nostri sforzi e in nostri tentativi».