Amnesty International ha chiesto alla comunità internazionale di incrementare immediatamente l'afflusso di aiuti umanitari alla città libica di Misurata, molti dei cui abitanti sono senza linee di comunicazione, elettricità e scorte d'acqua. La città, sotto assedio da settimane da parte delle forze fedeli al colonnello Gheddafi, è ormai l'epicentro di una crisi umanitaria.
 
"Mentre il colonnello Gheddafi prometteva pubblicamente che avrebbe permesso l'ingresso degli aiuti umanitari, le sue forze non hanno smesso un attimo di bombardare l'area portuale con armi indiscriminate che hanno accresciuto il numero delle vittime civili. L'assalto alla città prosegue e ai civili non è dato modo di fuggire. Un team delle Nazioni Unite ha ottenuto l'autorizzazione a entrare in città per verificare la situazione, ma ci metterà giorni e noi sappiamo quanto disperata sia quella condizione già ora" - ha dichiarato Malcolm Smart, direttore per il Nord Africa e il Medio Oriente di Amnesty International.
 
Le autorità libiche hanno tagliato tutte le reti di comunicazione, isolando gli abitanti di Misurata gli uni dagli altri e dal mondo esterno. In città si formano lunghe code per il pane e la benzina, mentre le riserve scarseggiano. I combattimenti in corso stanno ostacolando l'ingresso di cibo e medicinali e impedendo l'evacuazione in sicurezza dei feriti e delle migliaia di lavoratori stranieri bloccati al porto.
 
Amnesty International chiede a tutte le parti in conflitto, compresa la Nato, di prendere ogni misura necessaria per istituire un effettivo corridoio umanitario e sollecita il governo locale che guida l'opposizione al colonnello Gheddafi a rendere prioritaria l'evacuazione dei feriti civili.
 
"La situazione sanitaria è drammatica e in peggioramento, c'è grave penuria di medicine, forniture ospedaliere e generatori di elettricità. Migliaia di persone sono ferite e resta poca acqua potabile" - ha proseguito Smart.
 
Una nota positiva proviene dalla decisione del governo del Regno Unito di finanziare un maggior numero di evacuazioni via mare. Amnesty International sollecita gli altri stati membri a inviare medicinali, cibo, strumenti per comunicare e generatori di elettricità alla popolazione civile.
 
La battaglia per conquistare Misurata ha costretto migliaia di abitanti a lasciare le loro case, molti di essi portando con loro solo i vestiti che indossavano. La loro incolumità è messa a rischio dai razzi e dai mortai lanciati dalle truppe governative, che hanno anche fatto ricorso alle bombe a grappolo contro le aree civili.
 
"Considerando quanto fatto in passato, le assicurazioni del governo libico che collaborerà nella protezione della popolazione civile suonano vuote e prive di credibilità. Non possiamo farvi affidamento. La comunità internazionale deve, subito e con la massima urgenza, fornire più aiuti umanitari alla popolazione di Misurata e garantire la protezione dei suoi abitanti" - ha concluso Smart.
 
Una delegata di Amnesty International si trova a Misurata dal 14 aprile.

Partner della formazione

ConfiniOnline fa rete! Attraverso la collaborazione con numerosi enti profit e non profit siamo in grado di rivolgere servizi di qualità a costi sostenibili, garantendo ampia visibilità a chi supporta le nostre attività. Vuoi entrare anche tu a far parte del gruppo?

Richiedi informazioni