«Prego per le vittime e sono vicino a tutti coloro che stanno soffrendo. La violenza e l'odio sono sempre una sconfitta! Per questo rivolgo un nuovo e accorato appello a tutte le parti in causa, affinché si avvii l'opera di pacificazione e di dialogo e si evitino ulteriori spargimenti di sangue». Così Benedetto XVI riferendosi alle popolazioni della Costa d'Avorio e della Libia durante l'udienza generale del 6 aprile 2011.

La crisi politica della Costa d'Avorio, iniziata nel novembre del 2010, ha vistol'intervento delle truppe ONU e della missione francese "Licorne" che hanno partecipato attivamente ai bombardamenti e ha trovato un punto d'arrivo il 11 aprile 2011, con l'arresto del presidente uscente Laurent Gbagbo, e la conferma al ruolo presidenziale di Alassane Ouattara, sostenuto dalla comunità internazionale.
Scontri e violenze sono stati registrati in tutto il paese, provocando migliaia di vittime, almeno 300.000 sfollati interni, 100.000 profughi in Liberia e Guinea e altri 2.000 in Ghana.
"A Port-Bouet (sud) e in altri quartieri i trasporti funzionano regolarmente, i negozi hanno riaperto e i mercati cominciano ad essere riforniti di prodotti alimentari di largo consumo come manioca e banane. Gli uffici pubblici, invece, rimangono chiusi e per le strade  ci sono pattuglie di soldati e gendarmi francesi. Altrove, a tutela della sicurezza dei cittadini, stanno intervenendo uomini dell'Onuci e della gendarmeria ivoriana in attesa di un dispiegamento delle forze armate" testimonia Jean Djoman, responsabile dello sviluppo umano della locale Caritas.
Un ritorno alla normalità dovrebbe anche consentire alla Caritas di svolgere missioni di valutazione nei siti che ad Abidjan ospitano almeno 30.000 sfollati interni. Un'operazione necessaria da ultimare in tempi brevi per portare loro aiuti urgenti come cibo e medicinali.
La Chiesa ivoriana si è subito mobilitata per soccorrere le popolazioni sfollate. Circa 45.000 cittadini si sono rifugiati in Chiese, cattedrali e parrocchie di tutto il paese dove vengono assistite con generi di prima necessità. La Caritas Costa d'Avorio in collaborazione con le rete internazionale ha lanciato un appello per un piano di intervento di circa 1 milione di euro per aiuti immediati per tre mesi a 23.000 sfollati e 3.000 persone appartenenti alle famiglie che li ospitano alla frontiera con Liberia e Guinea, a Abidjan e Agboville.
Interventi Caritas in favore dei profughi sono in atto anche In Liberia, In Guinea, in Ghana, dove la situazione continua a peggiorare.
Caritas Italiana - che da anni sostiene Caritas Costa d'Avorio in vari ambiti - ha risposto all'appello di emergenza di Caritas Costa d'Avorio mettendo a disposizione un primo contributo e segue costantemente l'evolversi della situazione.

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